Il governo accelera sul nuovo fascicolo sanitario elettronico (Fse). La roadmap l’ha delineato il sottosegretario all’Innovazionen Alessio Butti, in conferenza stampa per la presentazione del nuovo logo del Fse 2.0.
Italia all’avanguardia
Entro dicembre, i cittadini potranno utilizzare il Fascicolo sanitario elettronico (Fse) in modo operativo per ottenere varie prestazioni. “Saranno disponibili 4 funzioni: la possibilità di pagamento dei ticket sanitari, la prenotazione di visite ed esami, la scelta o revoca del medico e la consultazione dei referti, ovvero di esami e diagnostica per immagini. Così si cambia il rapporto medico-paziente”, ha precisato Butti.
Il progetto Fse 2.0 rende l’Italia avanguardia europea sul fronte della sanità digitale.
“Siamo notevolmente avanti tra i grandi Paesi europei per popolazione – ha ricordato il sottosegretario – Vogliamo farlo diventare sempre di più un soggetto di comunicazione sanitaria omogeneo tra le Regioni e arrivare a poter dialogare con altri Stati. Si tratta di un progetto cuba, in tutto 1 miliardo e 300 milioni, e di questi, 300 milioni vanno al potenziamento infrastrutturale delle regioni”.
Gemmato: “Cambio di paradigma”
Il sottosegretario alla Salute, Claudio Gemmato, ha annunciato un decreto sui dati contenuti nel fascicolo.
“Il fascicolo può diventare uno strumento non più solo amministrativo ma sanitario, questo il cambio di paradigma – ha detto – Ci sarà a breve un decreto sull’ecosistema dei dati, che concluderà questo passaggio”.
“Con il decreto sull’ecosistema dei dati – ha proseguito Gemmato – si rendono consultabili tutti i dati scorporati. Sarà quindi possibile la ricerca per parola chiave di tutti i valori eseguiti dal paziente nel tempo, senza dover aprire ogni singolo referto medico e doverli confrontare uno per volta. Il dato è anonimo, il paziente sceglie di anonimizzarlo ed, eventualmente, di renderlo consultabile solo a chi vuole, come ad esempio al medico di base”.
Fse 2.0, cos’è e perché è importante
Nell’ambito della trasformazione informatica per la riduzione delle liste d’attesa e per una nuova efficienza del Servizio Sanitario Nazionale, il progetto del Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 è centrale e insieme alla telemedicina, alla sanità iper connessa, all’anagrafe sanitaria, al passaggio in cloud delle aziende sanitarie, alle cartelle cliniche elettroniche dei medici di famiglia e dei medici specialisti, ai sistemi informativi ospedalieri, costituisce un grande investimento digitale, che si rafforza e completa con l’Eds, Ecosistema dei Dati Sanitari, che mette insieme e rielabora dal punto di vista tecnologico tutti i dati raccolti dalle regioni, valorizzando il lavoro fatto dai diversi territori in questi anni. Il completamento dell’Eds è previsto per il 2025.
Il Fse consente una più efficiente coordinazione delle Cure, grazie alla condivisione delle informazioni tra i diversi professionisti sanitari, riducendo il rischio di duplicazioni di esami e prescrizioni non necessarie. In particolare, nella gestione delle emergenze, i medici possono accedere rapidamente alle informazioni cruciali del paziente (come allergie, farmaci in uso, anamnesi), migliorando la tempestività e l’efficacia dell’intervento. I pazienti possono accedere facilmente al proprio fascicolo sanitario tramite internet, consultando in qualsiasi momento i propri dati medici, le prescrizioni e i referti.
Sono stati realizzati due strumenti, ovvero un cruscotto per condividere i dati con le regioni e un cruscotto pubblico per condividere i dati con tutta la cittadinanza sull’avanzamento dei lavori, ma ancor prima sui servizi che il Fse offre sulle possibilità di accesso. Il cruscotto di monitoraggio per le regioni è già attivo a partire dal mese di maggio mentre è accessibile a tutti a partire dal 12 giugno 2024. In caso di mobilità sanitaria tra regioni, i pazienti che si spostano sul territorio nazionale possono mantenere la continuità delle cure, poiché le loro informazioni sanitarie sono facilmente accessibili ovunque tramite il Fse.
A Venezie l’e-Health Technopark
Avviare una collaborazione incentrata sui rivoluzionari progressi apportati alla sanità digitale dall’intelligenza artificiale (AI): questo l’obiettivo del protocollo di intesa firmato dall’Università Ca’ Foscari Venezia con il centro di ricerca e innovazione tecnologica Mare. La partnership si concreterà nella realizzazione dell’eHealth Technopark al Lido di Venezia, un centro avente l’obiettivo di rivoluzionare la ricerca e la cura medica attraverso applicazioni di intelligenza artificiale all’avanguardia.
Verso lo sviluppo di nuove soluzioni applicative
Il Protocollo consentirà di aprire nuove linee di ricerca nel settore delle tecnologie per l’informazione e la comunicazione, della biomedicina e della statistica, dei big data e dell’intelligenza artificiale, ma anche delle scienze sociali e umanistiche. Scopo ultimo è contribuire attraverso la ricerca alla messa a punto di nuove soluzioni applicative per lo sviluppo del centro, che sarà dedicato alla salute delle persone. Il Protocollo svilupperà la cooperazione nel trasferimento di conoscenza, l’organizzazione di seminari e convegni, la collaborazione in progetti di ricerca comuni.
Un centro per oltre 900 scienziati
Il Technopark per la sanità digitale trasformerà la sede dello storico Ospedale al Mare in un centro per più di 900 scienziati e sarà dotato di strutture residenziali per oltre 600 persone. Questa iniziativa rivitalizzerà l’economia locale, creerà posti di lavoro e riaffermerà il ruolo di Venezia come centro di eccellenza nell’innovazione sanitaria.
Dall’hub nuove opportunità professionali
“Oggi a Ca’ Foscari segniamo un altro importante passo nei nostri progetti di sviluppo del territorio; con la firma del Memorandum of Understanding con Mare continua il nostro impegno al Lido di Venezia – afferma la Rettrice di Ca’ Foscari, Tiziana Lippiello -. Oltre al progetto per la residenzialità studentesca all’ “ex caserma Pepe”, investiremo anche nella ricerca scientifica mettendo al servizio le nostre competenze negli ambiti delle tecnologie per l’informazione e la comunicazione, biomedicina, statistica, big data, intelligenza artificiale, scienze sociali e umanistiche. Il progetto dell’hub tecnologico all’ex Ospedale al Mare consentirà di sviluppare ricerche innovative, attrarre talenti internazionali, favorire il trasferimento di conoscenze, offrire nuove opportunità professionali. Grazie a questa collaborazione scientifica si rafforza il nostro impegno nello studio delle grandi sfide globali del nostro tempo e nell’elaborazione di soluzioni avanzate e sostenibili”.
Benefici per le persone di tutto il mondo
“Oggi la nostra visione condivisa di poter migliorare la salute globale sfruttando l’intelligenza artificiale fa un importante passo avanti – aggiunge Frank Gotthardt, fondatore di Mare – . Nessuno deve soffrire o morire perché non si è riusciti a ricavare le informazioni essenziali dai dati medici esistenti. La collaborazione tra Mare e Università Ca’ Foscari promuoverà un ambiente in cui ricercatori e ricercatrici, studenti e studentesse, startup e aziende affermate potranno lavorare insieme per creare soluzioni innovative che porteranno benefici alle persone non solo a Venezia e in Italia, ma in tutto il mondo. Siamo infine molto grati al Comune di Venezia e alla Regione Veneto per l’incrollabile sostegno che ci hanno dimostrato. Insieme, stiamo creando un partenariato pubblico-privato con l’obiettivo di curare le persone qui e nel mondo.”