l’analisi

Intelligenza artificiale rivoluzione per la sanità. Ma chi paga?



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La maggior parte degli istituti di ricerca e degli ospedali, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, non dispone di risorse per investire. Un freno a un mercato che vale 980 milioni di dollari ma che potrebbe arrivare a oltre 11,7 miliardi nel 2033. Philips Future Health Index: per il 57% degli operatori sanitari è in grado di accelerare esami diagnostici e ridurre le liste d’attesa

Pubblicato il 19 lug 2024



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L’aumento dei costi dell’intelligenza artificiale nell’imaging medico potrebbe frenare la crescita del mercato che è stata valutata a 980 milioni di dollari nel 2023 e si prevede che raggiungerà 11,76 miliardi di dollari entro il 2033. Secondo Precedence Research nonostante i numeri da capogiro il costo elevato di diverse tecniche di intelligenza artificiale nelle apparecchiature e nei campioni di imaging medico ostacolerà inevitabilmente il potenziale di mercato. Attualmente la ricerca e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale nell’imaging medico sono molto costosi e non sono accessibili alla maggior parte degli istituti di ricerca e degli ospedali dei Paesi in via di sviluppo e sottosviluppati.

Evoluzione del mercato e opportunità di crescita

Il settore sanitario può trarre grandi vantaggi dall’adozione dell’intelligenza artificiale. I fornitori di servizi sanitari possono sfruttare le soluzioni di AI in vari modi. Le due principali branche dell’AI sono la robotica e il machine learning: il compito dei robot è quello di assistere gli operatori, i pazienti e i professionisti medici nel processo diagnostico, mentre il machine learning si riferisce all’uso e al riconoscimento della tecnologia nei sistemi informatici per interpretare le immagini. Inoltre, l’intelligenza artificiale in radiologia e le nuove tendenze nella cooperazione e collaborazione rappresentano algoritmi moderni per l’imaging medico e si prevede che favoriranno opportunità di crescita del mercato dell’AI nell’imaging medico negli anni a venire.

Nell’Asia Pacifico la crescita maggiore

Si prevede che l’Asia Pacifico crescerà più rapidamente a causa di diversi fattori chiave: l’aumento della popolazione, la maggiore incidenza delle malattie, la rapida modernizzazione delle infrastrutture sanitarie, l’adozione sempre più significativa di tecnologie avanzate, l’incremento delle iniziative governative e la crescente connettività di rete. Tutti questi elementi hanno contribuito a stimolare la crescita del mercato nella zona Asia Pacifico. Inoltre, si prevede che il crescente numero di startup che utilizzano l’intelligenza artificiale nei Paesi emergenti e il rapido aumento degli investimenti dovrebbero ulteriormente guidare la crescita.

Cina, India, Giappone e Corea del Sud sono i Paesi leader, con la Cina che rappresenta il mercato in più rapida crescita e con la maggiore quota di mercato. Grazie agli sviluppi nelle tecnologie di apprendimento automatico e intelligenza artificiale, che permettono la creazione di software di imaging medico più efficaci e precisi, il mercato cinese dell’imaging medico AI è in forte espansione.

Il Nord America domina il mercato

Nel 2023, il Nord America ha dominato il mercato dell’AI nell’imaging medico. L’aumento delle normative governative di supporto, la crescente presenza di attori importanti, l’aumento del reddito pro capite e le infrastrutture tecnologicamente avanzate hanno contribuito a stimolare la crescita del mercato. Negli Stati Uniti, in particolare, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico hanno accelerato l’evoluzione delle tecnologie e l’aumento del numero di dispositivi di imaging medico, contribuendo ulteriormente a una rapida crescita.

Dall’AI spinta al miglioramento delle cure

Secondo il Philips Future Health Index 2024 un leader su 2 ritiene che i dati possano offrire insight utili per fornire cure tempestive e di qualità: per il 57% per accelerare esami diagnostici e ridurre le liste d’attesa e per il 54% per ottimizzare i percorsi di cura. E può essere anche una leva contro situazione di burnout stress, che spesso affliggono il personale sanitario: in Itali questi fenomeni riguardano l’88% degli intervistati a fronte di una media Ue del 71%. In questo contesto, l’automazione è considerata dai leader sanitari italiani come un’alleata per limitare l’impatto della carenza di personale, in particolare per ridurre i compiti amministrativi quotidiani (86%) e per gestire le attività ripetitive (81%), valorizzando le loro competenze (78%). Inoltre, il 37% degli intervistati ritiene che l’assistenza sanitaria virtuale possa aiutare a facilitare la collaborazione tra gli operatori sanitari in diverse sedi, migliorando l’assistenza ai pazienti e riducendo i tempi di risposta clinica.

Nuove efficienza grazie all’AI

Con una crescita degli investimenti del 35% nel 20232, l’intelligenza artificiale rappresenta una realtà diffusa in molte organizzazioni sanitarie in Italia, in particolare in radiologia dove l’IA non solo consente di accelerare il processo di acquisizione delle immagini senza artefatti e rumore, evitando di ripetere l’esame, ma può anche supportare i clinici nel processo decisionale.

Sono diverse le aree in cui i leader della sanità progettano di investire in IA a supporto del processo decisionale nei prossimi tre anni: da soluzioni capaci di rendere più efficiente il monitoraggio dei pazienti in ospedale (38%) e da remoto (41%) a quelle che migliorino la prevenzione e l’individuazione delle patologie (38%).

Il settore, però, pone l’accento anche sulla necessità di individuare politiche sull’uso etico dei dati e dell’IA:

per circa la metà dei leader italiani è fondamentale non solo investire in formazione ed educazione in modo costante (55%), ma anche rendere l’intelligenza artificiale più trasparente e interpretabile (49%), dimostrando di essere in linea con le premesse dell’AI Act recentemente approvato dal Parlamento Europeo e con il disegno di legge proposto dal Consiglio dei Ministri.

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