L’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige (ASDAA) sta portando avanti con successo un innovativo modello organizzativo e gestionale nella cura dei pazienti oncologici che trova nella tecnologia Cisco TelePresence un elemento fondamentale. L’annuncio del progetto arriva da Cisco, che in un comunicato descrive l’iniziativa di certificazione della chirurgia oncologica, che punta a creare reti cliniche provinciali per “connettere” tutti i professionisti che trattano patologie oncologiche nei sette ospedali della provincia. Una best practice basata sui Gruppi Interdisciplinari di Patologia, detti Tumorboards aziendali, attivi in modalità di videoconferenza grazie alla soluzione Cisco TelePresence.
L’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, nata nel 2007 dall’unione delle precedenti quattro USL di Bolzano, Merano, Bressanone e Brunico, conta ad oggi oltre 9.000 dipendenti, di cui circa 1.000 medici che prima di questo progetto, comunicavano tramite telefono e fax o si incontravano presso le diverse sedi ospedaliere per discutere dei casi clinici. Un modello ci connessione costoso e complicato, a causa della scarsità di risorse delle strutture ospedaliere e delle difficoltà di condivisione delle competenze mediche altamente specializzate richieste.
La Ripartizione Aziendale Informatica, in collaborazione con l’azienda partner TMS Telemedicine South Tyrol, ha interconnesso i sette presidi ospedalieri ed il Servizio Aziendale di Radioterapia usando la tecnologia di telemedicina di Cisco. Ciascun ospedale dispone oggi di una sala di videoconferenza collegata in rete ed equipaggiata con due monitor da 52 pollici. Inoltre, grazie alla soluzione Cisco Jabber, medici e specialisti possono eventualmente partecipare alle videoconferenze anche mediante i loro dispositivi desktop o mobili.
Secondo Luca Armanaschi, responsabile del progetto di riforma oncologica altoatesina, “il tumorboard aziendale garantisce una visione complessiva del paziente oncologico, dopo una discussione tra tutti gli operatori specializzati presenti nei sette ospedali provinciali”. La partecipazione in videoconferenza di un team multidisciplinare composto da chirurghi, oncologi, radioterapisti, radiologi, patologi, infermieri e altri specialisti, spiega Armanaschi, “rappresenta un enorme vantaggio per i pazienti e per lo sviluppo delle competenze professionali di tutti gli operatori coinvolti”.
Ogni settimana, spiega il dottor Haimo Kaser, collaboratore dell’Ufficio aziendale sviluppo clinico e strategico di ASDAA, “gli specialisti dei diversi presidi ospedalieri partecipano alla videoconferenza, per condividere le informazioni sui pazienti e sulla loro storia clinica, discutere i risultati degli esami diagnostici e decidere il percorso di cura più adatto per ogni singolo paziente”. In questo modo, sottolinea, “gli interventi chirurgici vengono sempre eseguiti da chirurghi dedicati in centri specializzati, mentre l’eventuale chemioterapia e follow-up vengono garantiti in tutti i sette ospedali provinciali”. L’esperienza clinica dei singoli professionisti condivisa settimanalmente in videoconferenza “genera anche un valore aggiuntivo per l’intera organizzazione aziendale”.
La digitalizzazione dell’intero sistema, evidenza Michele Dalmazzoni, collaboration & business outcomes leader di Cisco Italia, “non solo consente ai medici di prendere decisioni più rapide sulla base di informazioni cliniche più accurate e condivise, ottimizza l’uso delle risorse, come il tempo e le attività amministrative, ma soprattutto migliora la qualità clinica garantita ai cittadini: un progresso in cui il risultato supera ampiamente la somma dei singoli elementi”.