IL CASO

Picco influenza, l’allarme della Fimmg: “Ricette elettroniche in tilt, si rischia collasso”

L’associazione dei medici di famiglia evidenzia criticità nella gestione dell’assistenza sanitaria: “Sistemi informatici funzionano a singhiozzo, seri problemi di funzionalità”

Pubblicato il 13 Gen 2020

Ricetta bianca elettronica anche in Toscana

Un inizio 2020 nero per le ricette sanitarie elettroniche. Il picco dell’influenza ha messo in “difficoltà” le piattaforme informatiche e si stanno registrando situazioni anomale in particolare in Campania. È quanto segnala la Fimmg Napoli che in una nota ha messo nero su bianco lo stato di allerta invitando tutti gli attori in causa – soprattutto Asl e aziende sanitarie – a fare la propria parte per evitare il collasso. “Con gli studi pieni a causa del picco influenzale ci stiamo ritrovando a combattere con i sistemi informatici per le ricette elettroniche che funzionano a singhiozzo. Una situazione insostenibile, che rischia di degenerare in un vero e proprio collasso assistenziale”, si legge nella nota a firma dei vertici provinciali Corrado Calamaro e Luigi Sparano.

Il problema – evidenzia l’Associazione dei medici di famiglia -riguarda il sistema informatico attraverso cui vengono gestite le prescrizioni mediche informatizzate, “che in questi primi giorni dell’anno sta manifestando seri problemi di funzionalità”. “Con decine e decine di visite al giorno, ci troviamo spesso a perdere un tempo infinito su un’interfaccia che funziona a singhiozzo”.

Sulla necessità di sanare al più presto la situazione interviene anche il presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli Silvestro Scotti: “Quello che sta accadendo va oltre ogni possibile immaginazione. Spero che i direttori generali delle Asl e delle aziende ospedaliere, e più in generale chiunque abbia la responsabilità di gestire il sistema, si adoperi immediatamente affinché sia garantito ai cittadini l’accesso alle cure e alle prestazioni e pertanto che sia chiarito agli erogatori che le ricette rosse sono pienamente valide e non che sono sbagliate o non più valide come viene usualmente detto con la conseguenza che i medici vengano messi alla berlina e in cattiva luce nei confronti dei pazienti. Non è tollerabile che ancora una volta il medico sia utilizzato come capro espiatorio del sistema”.

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