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Sanità digitale, Assinter: “Sfida epocale, valorizzare le in house Ict”

La direttrice dell’associazione, Maria Immacolata Cammarota: “Le aziende nostre associate sono quelle che più di tutte hanno maturato l’esperienza necessaria per realizzare gli obiettivi previsti dal Pnrr sul fronte della salute”. Riflettori anche su cybersecurity e interoperabilità

Pubblicato il 06 Set 2022

Maria Immacolata Cammarota

direttrice Assinter

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Oggi più che mai l’agenda politica dei prossimi anni determinerà in maniera irreversibile il futuro del nostro Paese, in un senso o nell’altro. Gli ingenti fondi messi a disposizione dal Pnrr rappresentano una straordinaria opportunità per la transizione digitale del Paese. Ma maggiori investimenti non sono sinonimo di maggiore qualità dei servizi. Le amministrazioni centrali stanno affrontando una sfida chiave per il progresso del sistema nazionale che richiede una visione politica e strategica di lunghissimo periodo.

PA digitale testa d’ariete

La strategia nazionale “Italia Digitale 2026” delinea scenari tanto ambiziosi quanto necessari. Diffondere l’identità digitale, assicurando che venga utilizzata dal 70% della popolazione; colmare il gap di competenze digitali, con almeno il 70% della popolazione che sia digitalmente abile; portare almeno il 75% della PA italiana a utilizzare servizi in cloud; avere non meno dell’80% dei servizi pubblici essenziali erogati online con il 100% delle famiglie e delle imprese italiane con reti a banda ultra-larga. Obiettivi questi per i quali le Istituzioni centrali dovranno poter contare su territori ricettivi e amministrazioni di prossimità in grado di garantire azioni coerenti. Ma la politica, i partiti, la Governance dovranno essere altrettanto presenti e coerenti. E a volte si ha l’impressione di un gap tra politica e tecnologia.

Il ruolo di Assinter

Assinter intende dare il suo contributo. Rappresenta una realtà imprenditoriale e tecnologica importante: quella delle Società Ict a capitale pubblico in house providing di Regioni, Province Autonome, Comuni, Città Metropolitane e Ministeri. Recentemente abbiamo siglato un accordo tra tutti i soci per mettere a fattor comune infrastrutture, servizi Ict e competenze digitali delle singole in house. Una condivisione di esperienze, tecnologie e know-how per facilitare la trasformazione digitale in tutte le regioni evitando squilibri. Architetture, piattaforme – già patrimonio negli anni delle Società Ict pubbliche aderenti al network Assinter – potranno essere messe in comune tra tutte le regioni per migliorare l’efficacia e la qualità dei servizi a favore di cittadini, imprese ed enti pubblici. Volete due esempi: la messa in opera del Fascicolo sanitario elettronico in tutte le regioni del nord, del centro e del sud del paese; il passaggio al cloud e a tecnologie di sicurezza per i dati dei cittadini. Operando assieme possiamo farcela, diversamente il divario tra le regioni, i territori, aumenterà.

Vogliamo essere un unico network tecnologico stabile in grado di offrire servizi digitali pubblici e soluzioni concrete, già disponibili, operative e immediatamente al servizio delle politiche nazionali. Così renderemo possibile la messa a terra delle politiche nazionali, del Pnrr, in base alle specificità territoriali, locali. Diversamente non arriveremo con successo all’appuntamento del 2026, perché molte regioni resteranno indietro. E in questo sforzo aiuteremo anche il mercato, in particolare quello Ict, che troverà in noi non dei concorrenti ma un alleato sicuro per portare le tecnologie e servizi digitali ai cittadini e alle aziende. Assinter e le in House associate garantiscono già ora la coerenza d’azione raccordando progetti nazionali alle specificità territoriali e valorizzando le soluzioni di mercato.

Infrastrutture e cloud, eHealth, cybersecurity, competenze digitali, transizione ecologica e Smart City, partenariato pubblico-privato e e-procurement innovativo sono i principali focus strategici attorno ai quali ruota l’Accordo siglato dal nostro network.

La sanità digitale

Se solo pensiamo alla Sanità digitale – il Pnrr nasce come risposta ai danni di una pandemia, non dimentichiamolo – le società in house sono quelle che più di tutti hanno maturato l’esperienza necessaria per realizzare gli obiettivi previsti dal piano. Ad esempio, per il fascicolo sanitario elettronico in Assinter opera un gruppo che raccoglie i maggiori esperti delle società regionali e nessun soggetto pubblico o d’impresa possiede queste competenze. La nostra struttura di alta formazione, Assinter Academy, è al lavoro per dare un contributo decisivo al gigantesco piano di formazione dei cittadini, operatori sanitari e tecnici previsto dal Pnrr. Assinter punta, attraverso i suoi Associati, a raggiungere un equilibrio territoriale nella sanità digitale italiana. Diversamente aumenteranno le disuguaglianze tra territori e tra cittadini.

Oltre alla Sanità digitale ci sono inoltre obiettivi come cybersecurity e Interoperabilità che solo l’impegno e la coerenza d’azione delle nostre in house possono garantire. Cybersecurity perché da sempre le in-house hanno investito e stanno investendo in sicurezza a tutela dell’enorme moltitudine di dati di cittadini, professionisti ed imprese presenti nei sistemi regionali. Interoperabilità perché se non si realizza un corretto scambio dei dati fra regioni perde di efficacia anche la realizzazione del Fascicolo Sanitario Elettronico e tutta la nuova architettura della sanità digitale prevista dal Pnrr.

Assinter intende supportare le in-house Ict nell’impiegare al meglio i fondi previsti dal Pnrr per la realizzazione di infrastrutture tecnologiche moderne e servizi digitali innovativi superando la frammentazione regionale. Le Regioni ci capiscono e sono il nostro interlocutore privilegiato.

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