Le Big tech hanno messo nel mirino l’industria farmaceutica. Un mercato da 1 trilione di dollari, dove i giganti della tecnologia Amazon, Microsoft, Apple e Alphabet (la società madre di Google) stanno lavorando per fornire soluzioni dedicate e conquistarsi una presenza stabile attraverso lanci di prodotti, partnership, M&A e altro ancora.
Le Big tech cavalcano la trasformazione digitale del settore farmaceutico guidata dalla crescita esponenziale dei dati sanitari e dai casi d’uso per l‘intelligenza artificiale. Amazon, Microsoft, Apple e Alphabet stanno costruendo tecnologia per semplificare la ricerca e lo sviluppo dei farmaci, gli studi clinici, la produzione e la supply chain, il monitoraggio remoto dei pazienti e delle cartelle cliniche.
Come evidenzia un report di CB Insights, i grandi della tecnologia probabilmente svolgeranno un ruolo chiave nella trasformazione digitale del settore farmaceutico. Lo studio analizza le tendenze che guidano la strategia farmaceutica di ogni grande azienda tecnologica, le loro attuali iniziative e il potenziale impatto per il settore.
I trend del pharma tech
Le grandi aziende tecnologiche che vogliono vendere le loro soluzioni al mercato Pharma aumenteranno i loro investimenti su hardware e software, con l’obiettivo di acquisire il maggior numero possibile di dati sui pazienti. La quantità di dati generati da questi prodotti è significativa e sarà probabilmente sfruttata per portare alla luce e commercializzare biomarcatori digitali.
Le Big tech continueranno anche a offrire competenze di intelligenza artificiale e tenderanno a negoziare contratti in cui si prevede un ritorno condiviso sui farmaci scoperti come risultato delle loro partnership con le aziende farmaceutiche.
Le esigenze del settore farmaceutico cui i colossi tecnologici intendono rispondere sono quelle tipiche della digital transformation. Molti processi e flussi di lavoro lungo la catena del valore dello sviluppo di farmaci sono ancora manuali e le società del Pharma stanno collaborando con le aziende del Tech per ridurre i costi migliorando l’R&D, consentendo sperimentazioni cliniche più rapide e offrendo migliori modelli di distribuzione.
Un’altra necessità è quella di valorizzare l’enorme quantità di dati sui pazienti e che la tecnologia utilizza per identificare bersagli farmacologici, prevedere la domanda di farmaci in tempo reale e creare tecnologie di monitoraggio dei pazienti e cartelle cliniche.
Le Big tech offrono anche soluzioni per trarre vantaggio da cloud, intelligenza artificiale e IoT lungo la catena del valore farmaceutica.
Amazon per il Pharma
Farmacia digitale, supply chain e personalizzazione sono le tre aree su cui si sta concentrando Amazon, forte della sua esperienza nell’e-commerce, nel cloud e nell’uso dei dati.
Nella farmacia digitale Amazon mira a offrire un’esperienza cliente moderna per l’ordinazione e la consegna di farmaci. In questo ambito, lo scorso luglio, l’azienda ha speso 3,9 miliardi di dollari per acquisire One Medical e a novembre ha lanciato una clinica virtuale per fornire assistenza e prescrizioni virtuali.
Nella supply chain Amazon sta sfruttando la sua esperienza nella catena di approvvigionamento per la produzione di farmaci generici. Ha anche investito in startup del settore: 26 milioni di dollari in Soft Robotics, che costruisce pinze in gomma morbida per i robot che afferrano le merci nei magazzini, 72 milioni in Attabotics, che sviluppa un sistema di evasione ordini automatizzato, e 31 milioni in Project44, che offre una piattaforma di visibilità della supply chain end-to-end per società di logistica di terze parti. Amazon sta già sviluppando la sua esperienza nella supply chain aiutando Novartis e Pfizer a digitalizzare le loro operazioni di produzione farmaceutica, fornitura e consegna.
Quanto alla personalizzazione Amazon utilizza dispositivi IoT e dati dei pazienti per personalizzare le esperienze sanitarie. Dal 2020 l’assistente vocale Alexa di Amazon può aiutare le persone a diagnosticare il Covid-19, con le informazioni delle autorità sanitarie americane (Cdc). Dal 2021 Amazon Halo può condividere i dati sulla frequenza cardiaca con app e apparecchiature di terze parti.
Per il 2023 Amazon intende potenziare la sua attività nelle soluzioni per la farmacia digitale anche grazie all’acquisizione di PillPack. Continuerà a fare leva sull’esperienza nell’e-commerce e probabilmente sfrutterà la sua catena di fornitura esistente per le operazioni Pharma. Amazon ha anche l’opportunità di ridurre i prezzi dei farmaci integrando la produzione di farmaci generici con la sua catena di fornitura esistente. Grazie alle sinergie con la sua attività di e-commerce, Amazon prevede la costruzione di un’unità di produzione farmaceutica.
Microsoft per il Pharma
Offerte software-as-a-service per le aziende sanitarie, interoperabilità e soluzioni di intelligenza artificiale per la scoperta di nuovi farmaci sono le tre aree su cui si concentra Microsoft per l’industria farmaceutica.
Nel primo ambito, Microsoft ha avviato nel 2020 una collaborazione con Sas per rendere più accessibili gli health analytics alle aziende della salute. Nel 2021 ha ampliato il portafoglio di Cloud for healthcare grazie alle Api Azure healthcare e ha acquisto Nuance per potenziare la strategia Cloud e Ai per l’healthcare.
In ambito interoperabilità Microsoft sta investendo in startup che lavorano sullo storage e l’accessibilità dei dati, come 50 milioni per Rescale, una piattaforma R&D che aiuta gli scienziati a fare ricerca, analisi e simulazione nel cloud, 112 milioni per Allscripts per l’uso dei dati delle cartelle cliniche elettroniche per i trial clinici e matchmaking, e 600 milioni di dollari per la collaborazione con Cmr Surgical sul “Project Silica” per conservare i dati clinici sul vetro.
Nelle soluzioni Ai per la scoperta di nuove molecole e farmaci Microsoft conta tra i clienti Novartis, Novo Nordisk e Ucb Pharma.
Nel 2023 è probabile che Microsoft faccia leva sul lancio della sua soluzione cloud per la sanità e sull’acquisizione di Nuance per ampliare la sua offerta di healthcare SaaS. Inoltre è ben posizionata per aprire una vera e propria business unit dedicata alla scoperta di farmaci tramite l’Ai.
Apple per il Pharma
Hardware, biomarcatori ed ecosistema sono i tre pilastri della strategia di Apple per l’healthcare. La Mela investe in nuovo hardware, in particolare l’Apple Watch, per raccogliere dati sui pazienti e usa i dati per trasformarli in biomarker per le malattie. Apple offre inoltre una serie di kit software con cui le aziende farmaceutiche possono costruirsi delle app.
In ambito hardware anche l’iPhone offre integrazioni con dispositivi medici per il monitoraggio delle condizioni di salute. Apple ha per esempio investito in AliveCor, che offre una soluzione di elettrocardiogramma mobile, ora integrata con l’iPhone. Ha anche investito 14 milioni in Binah.ai, che permette di misurare i parametri vitali in tempo reale grazie alla fotocamera dello smartphone della Mela. Quanto all’Apple Watch, l’annuncio più recente (maggio 2022) riguarda il suo utilizzo da parte dei ricercatori Ai della Mayo Clinic con lo scopo di scovare patologie cardiache silenti.
In ambito biomarker, Apple ha, per esempio, avviato nel 2021 uno studio con Biogen per sviluppare biomarcatori digitali sulla salute cognitiva; nel 2020 ha collaborato con l’università californiana Ucla per sviluppare biomarcatori della depressione.
Apple ha infine creato un framework open source che le università e le aziende farmaceutiche usano per sviluppare app. Le soluzioni includono i prodotti ResearchKit, CareKit e HealthKit, focalizzati rispettivamente sulle fasi della ricerca, della cura e della user experience per il paziente. Tra gli utenti ci sono già la Johns Hopkins, che offre tramite CareKit piani di recupero per i pazienti che hanno subito un infarto direttamente sui loro dispositivi mobili Apple, mentre la Duke University sta usando ResearchKit per scoprire come migliorare la diagnosi dell’autismo.
Per il 2023 Apple continuerà ad ampliare le funzionalità healthcare dell’Apple Watch. L’azienda potrebbe diventare dominante sul mercato delle soluzioni per il monitoraggi da remoto del paziente. La grande quantità di dati raccolti le dà un vantaggio competitivo da spendere con ricercatori e società farmaceutiche al fine di creare i biomarker. I kit software di Apple sono in una forte posizione nell’ecosistema delle tecnologie per il Pharma, perché continuano ad attrarre nuovi utilizzatori.
Alphabet per il Pharma
Interoperabilità, hardware e drug discovery sono le tre aree di maggior rilievo nella strategia della capogruppo di Google per la sanità. Alphabet mira a rendere più facili da accedere e utilizzare i dati sanitari. Sta costruendo dispositivi per la raccolta dei dati e sviluppando software. E sta applicando l’Ai alla scoperta dei farmaci tramite le sue società sussidiarie.
Nel primo ambito, la strategia di Alphabet fa leva sugli investimenti in startup: 200 milioni in DNAnexus, che offre una piattaforma basata sul cloud per la gestione e l’analisi dei dati biomedici e del Dna, 150 milioni in Verana Health, che offre dati del mondo reale per accelerare la ricerca farmacologica e dare supporto alle decisioni cliniche, 275 milioni in Tempus, che offre dati molecolari e clinici per aiutare i medici a mettere a punto piani di cura personalizzati per i pazienti oncologici. Google cerca anche di acquistare dati tramite partnership, come quella con la Mayo Clinic.
Alphabet ha inoltre una filiale dedicata alle scienze della vita, Verily, che ha raccolto 1 miliardo di dollari di capitale nel settembre 2022. Verily utilizzerà questi fondi per costruire prodotti di “medicina di precisione”. Applicando il machine learning alla ricerca, ai dati clinici e non clinici, Verily spera di migliorare la personalizzazione dell’assistenza sanitaria. Il capital potrà anche essere utilizzato per finanziare partnership strategiche, sviluppo del business e potenziali acquisizioni. Nel 2021 Verily ha acquisito SignalPath, un fornitore di sistemi operativi per test clinici. Ha anche collaborato con Lumea, L’Oreal e Mayo Clinic.
Alphabet ha anche la sussidiaria Calico Life Sciences. Google a sua volta ha una divisione DeepMind che sta sviluppando Ai per la ricerca e lo sviluppo di farmaci. Tra questi prodotti c’è AlphaFold, rilasciato nel 2021, che ha previsto più di 350.000 strutture proteiche. Google ha riunito questa tecnologia in una nuova società chiamata Isomorphic Laboratories, che adotterà un “approccio Ai-first” alla scoperta e allo sviluppo di farmaci.
Nel 2023 Alphabet continuerà a investire in aziende, prodotti e partnership che forniscono accesso ai dati dei pazienti. Forte dei recenti brevetti ottenuti, Verily Life Sciences potrebbe investire nello sviluppo di una tecnologia di monitoraggio remoto dei pazienti.
Va considerato che Alphabet ha tre società per il mondo farmaceutico, Verily, Calico e Isomorphic Labs, ed è l’unica big tech che sta facendo scoperta e sviluppo di farmaci in-house. Ha forti competenze nell’Ai e anche nel quantum computing. Il lavoro di Google nel calcolo quantistico potrebbe alla fine amplificare le sue capacità di sviluppo di farmaci.