Partito dalla Puglia, precisamente da Bari – con la collaborazione della regione e dell’agenzia regionale sanitaria – nel corso dell’anno toccherà, tra le altre, Basilicata, Marche, Lazio e Friuli Venezia Giulia. L’obiettivo? Coinvolgere il maggior numero possibile di attori della filiera sanitaria e del mondo delle imprese, dai clinici ai decision maker ai produttori di tecnologie, fino a stimolare la nascita di partnership tra pubblico e privato. Il riferimento è al roadshow di Italia longeva, il network dedicato all’invecchiamento creato dal ministero della Salute, dalla regione Marche e dall’Irccs Inrca (Istituto di ricerca e cura a carattere scientifico – Istituto nazionale ricerca e cura anziani) per promuovere una nuova visione dell’anziano quale risorsa per la società. Anziano al quale occorre migliorare la qualità della vita, rendendolo il più possibile autonomo, incrementando gli spazi di autosufficienza, contendo il consumo di farmaci e riducendo i costi del servizio sanitario nazionale.
Dettagliando, con l’arrivo della tecnoassistenza, ovvero l’insieme di interventi sanitari e assistenziali resi possibili grazie al corretto impiego delle nuove tecnologie – “che oggi sono disponibili, di facile e immediato utilizzo”, rimarca Roberto Bernabei, presidente di Italia longeva – la medicina è pronta a sbarcare nel futuro. Anche grazie a questo ciclo di incontri (è prevista una sessione durante la mattina di tipo informativo e divulgativo in cui vengono sviscerati diversi temi; nel pomeriggio è la volta di una serie di incontri one to one di approfondimento) che attraverserà la penisola per sensibilizzare decisori pubblici e professionisti della salute sulla rilevanza strategica – per la qualità di vita dei pazienti e per la sostenibilità del sistema – del corretto impiego e della necessaria diffusione della telemedicina, della teleassistenza e della domotica.
E ancora, sull’importanza dell’utilizzo delle tecnologie per la presa in carico e la cura, all’interno delle loro abitazioni, dei pazienti cronici, anziani e disabili. Riprende Bernabei: “Le linee d’indirizzo nazionali sulla telemedicina sono state varate a livello centrale più di un anno fa; adesso è arrivato il momento di partire con l’implementazione concreta, sul territorio, dei servizi che possono consentire, in primis agli anziani, di essere curati a casa loro, evitando inutili ospedalizzazioni e il conseguente aggravio di costi a carico del sistema sanitario”. Quindi sottolinea come “in diverse regioni sono già state spontaneamente varate un gran numero di iniziative assistenziali fondate sulla domiciliarità e sul corretto impiego delle nuove tecnologie”. Esperienze decisamente fondanti, “da sistematizzare e inquadrare nell’ambito di un modello efficace e sostenibile”, conclude il presidente di Italia longeva.