“Un altro passo avanti verso una Toscana sempre più online e innovativa. Stiamo testando questo sistema con le Asl 8 di Arezzo e 11 di Empoli e contiamo di andare a regime anche in tutte le altre aziende sanitarie entro la fine dell’anno”. Parla così Vittorio Bugli, assessore alla presidenza della regione Toscana con delega all’Ict, riferendosi a quella che lui stesso definisce “una bella sfida, che mira a semplificare la vita dei cittadini e il loro rapporto con la pubblica amministrazione”, ovvero il pagamento, anche online, del ticket sanitario.
Reso possibile grazie a Iris, la piattaforma multicanale di incasso e pagamento realizzata dalla regione insieme a Tas group, il servizio è accessibile sia dal portale della regione sia da Open Toscana (open.toscana.it), ed è nato “per agevolare una serie di percorsi di interazione tra cittadino e sanità, creando un’occasione”, precisa al Cor.Com Alessandro Picchi, direttore delle tecnologie informatiche della Asl 8 di Arezzo.
Perché consentire di pagare il ticket stando a casa oppure in ufficio, seduti davanti al proprio computer, “è un modo per andare incontro alle esigenze dell’utente, ad esempio facendogli evitare le code agli sportelli”, riprende Picchi, convinto “dell’imprescindibilità di due fattori: mobilità e multicanalità”. Sulla stessa linea è l’assessore Bugli, secondo il quale la strada intrapresa dalla Toscana – una delle regioni da tempo proiettate nel futuro – “consente l’accesso ad una vera e propria pluralità di servizi. E non mi riferisco solo ai pagamenti, ma anche all’utilizzo degli open data, o all’accesso ai processi partecipativi su progetti del territorio in cui vivono”.
Proprio per questo è nata la (già citata) Open Toscana, “per rispondere a un’esigenza sempre più alta, grazie alla diffusione ormai capillare di smartphone e tablet, di servizi in mobilità, con sportelli virtuali facili da usare e in grado di svolgere in pochi minuti quello che fino a poco tempo fa richiedeva tempi biblici e magari anche qualche arrabbiatura”, spiega Bugli. Dunque ad Arezzo, che è diventata la prima Asl italiana a mettere a disposizione una così vasta gamma di strumenti e canali, la sperimentazione è partita da giugno 2014; a Empoli, dove il pagamento dei ticket è stato attivato anche sui totem PuntoSi, integrati in Iris, dallo scorso dicembre.
Degna di nota è banca Etruria, “ovvero la prima banca ad eseguire una transazione Cbill a livello nazionale, completando il pagamento di ticket sanitari della nostra azienda sanitaria locale, attraverso Iris”, precisa Enrico Desideri, direttore della Asl 8 di Arezzo. Dunque è stato portato avanti un vero e proprio gioco di squadra, considerando – come afferma il direttore generale dell’Asl 11 di Arezzo, Monica Piovi – “che la sfida per la pubblica amministrazione è accrescere le proprie competenze digitali e quelle dei cittadini”.