L'EMERGENZA

Un “cervellone” smart per la Fase 2. Il Crs4 al servizio della sanità italiana

Il Centro di ricerca del Parco tecnologico della Sardegna aderisce al progetto “Uniti si riparte” avviato in Piemonte e mette a disposizione le capacità di elaborazione dati della piattaforma Smart Operation Brain

Pubblicato il 30 Apr 2020

coronavirus

La piattaforma Smart Operation Brain del Crs4, il Centro di ricerca del Parco tecnologico della Sardegna, è ora al servizio degli operatori che devono occuparsi del la gestione sanitaria e sociale della fase 2 dell’emergenza Covid-19. Il centro infatti ha messo a disposizione il proprio sistema di elaborazione nella cornice del progetto di ricerca “Uniti si riparte”, che punta a rimettere in moto l’Italia intera nel corso della delicatissima fase 2 di convivenza con il coronavirus. Il suo ideatore e direttore è Pietro Stopponi, esperto in Digital Strategy e Innovazione della University of Chicago Booth School of Business.

“La piattaforma è stata adattata all’emergenza in corso ed è stata ribattezzata per l’occasione Smart Operation Brain – CoviDE (Coronavirus Digital Emergency)”, dichiara in una nota Lidia Leoni, direttrice del settore Partnership strategiche del Crs4. “Un sistema software in grado di visualizzare con grafici e per immagini, informazioni provenienti da fonti diverse come dati sanitari, governativi, economici, provenienti dai cittadini, da sensori IoT e da Internet, per gestire l’avvio della fase 2 dell’emergenza. La piattaforma centralizza le informazioni provenienti dalle diverse fonti del territorio, permettendoci di avere una visione della situazione dell’intera nazione e di focalizzare le informazioni sulle singole regioni o province facendo scattare in questa maniera eventuali lockdown di zona, in base alla fascia di rischio. Al momento”, conferma Leoni, “la piattaforma sarà testata con i dati provenienti dalla Regione Piemonte”.

Come funziona Smart Operation Brain – CoviDE

Questo strumento, oltre a centralizzare in un unico punto tutti i dati nazionali, regionali e provinciali messi a disposizione della protezione civile, permette di creare una visione d’insieme del quadro emergenziale, consentendo così ai decisori di controllare e intervenire dove è necessario. La piattaforma fornisce, in tempo reale, informazioni quali le analisi dei potenziali positivi, oppure evidenzia i “cluster di rischio” e fa analisi sullo storico dei dati in possesso. Può gestire i dati sui positivi Covid 19, distinti per ospedalizzati, in terapia intensiva, in quarantena a casa; il numero soggetti in quarantena per contatto con positivo; quelli in quarantena per spostamento da altre zone d’Italia; il numero dei deceduti e dei guariti.

Inoltre, con la georeferenziazione degli ospedali è possibile avere sotto controllo il numero dei pazienti malati, quelli in terapia intensiva, il numero dei tamponi (positivi e negativi), il numero dei posti liberi, il numero dei malati nei diversi reparti, nonché informazioni più generiche sull’inventario dei dispositivi disponibili (a partire da tamponi, respiratori e Dpi) e sul personale ospedaliero (in termini di turni e specializzazione). Ma il sistema può anche aiutare a gestire i mezzi di soccorso e individuare dove si trovano le postazioni di controllo di quanti si occupano della sicurezza dei cittadini.

Il Crs4 sta approntando un database che permetterà di condividere i risultati della campagna di test e la metodologia con la quale sono stati raccolti con il mondo della ricerca, a livello mondiale, attraverso gli Open Data. Il database consente di collegare l’inserimento dei singoli dati ad una specifica campagna di ricerca; di poter analizzare e confrontare i dati, accedendo alla metodologia utilizzata nella sperimentazione; di accedere ad un campione di test molto ampio.

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