AGENDA DIGITALE

Emilia-Romagna, il datacenter è “in condominio”

La regione spinge sul consolidamento. Sono già 33 gli enti e le aziende che hanno manifestato interesse al progetto. In campo anche Lepidaspa

Pubblicato il 04 Nov 2013

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Sono già 33 i soggetti che hanno manifestato interesse, di cui 21 enti, 3 Unioni e 9 aziende di diversa dimensione, dalle grandi alle piccole al data center “in condominio” Un segnale molto forte che la strategia proposta è interessante sia per il pubblico che per il privato. Lepidaspa si propone come il coordinatore dell’iniziativa di realizzazione oggi, per poi diventare domani l’amministratore delle parti egestore di facility comuni, realizzando un meccanismo di condo-minio garantito per i privati.

Spiega l’assessore regionale all’urbanistica e reti tecnologiche Alfredo Peri: “I nostri data center centralizzati saranno in ottica di collaborazione pubblico-privato. Saranno quindi data center ‘condominiali’ dove le strutture dirazionalizzazione della PA locale condivideranno logistica e retecon datacenter rivolti agli operatori privati, con un coinvestimento. Speriamo – auspica l’assessore – che questa scelta aiutile imprese locali ad avvicinarsi con meno timidezza ai servizi IT a valore aggiunto, come il cloud. Per la parte pubblica – conclude – stiamo raccogliendo le adesioni degli enti per il datacenterdi Parma e presto stesso percorso verràseguito per quello di Ferrara”.

E proprio durante l’edizione 2013 di SmartCity Exibition, a Bologna a metà ottobre, si è deciso che l’infrastruttura di Parma nascerà al piano terra del DUC-2e si lavora per averla funzionante entro la fine dell’estate 2014. In parallelo è iniziato il percorso di progettazioneper Ferrara, presso l’Ex Ortofrutticolo di Via Bologna. L’idea è portare ai Soci di lepidaspa soprattutto macchine virtuali, e per questo il modello prevedeche gli investimenti per la realizzazione dell’infrastruttura siano in capo a Regione, mentre i costi per ammortamento macchine, gestione e manutenzione siano agli enti che le utilizzano.

Recentemente il Comitato Permanente di Indirizzo e Coordinamento con gli enti locali ha deliberato il costo della macchina virtuale. Si tratta di valori accattivanti, dal costo ridotto a un terzo rispetto a quello dell’infrastruttura precedente: 400 euro l’anno Iva compresa, per una macchina con 1GHz di Cpu equi-valente, 5GB di Ram e 50GB di storage. Ed anche sullo storagevengono proposti valori interessanti: 400 Euro/TB l’anno Iva compresa per il sistema base.

Sul fronte dei privati, si sta organizzando una selezione che dovrebbe prevedere un massimo ditre soggetti con i quali relazionarsi, sperando che si realizzino reti di imprese, consorzi e comunque raggruppamenti in gradodi realizzare le sufficienti masse critiche per operare. Infine, la strategia nel suo complesso, coordinata altresì con l’Agenzia per l’Italia Digitale, prevede 4 siti, quindi, oltre a Parma e Ferrara, anche il Tecnopolo di Bologna ed un sito in Romagna. Per quest’ultimo, è aperta la ricerca: serve un sito sui 300 mq, di superficie, con caratteristiche antisismiche, lontano da possibili fonti di allagamento, vicino a cabine delle media tensione, disponibile gratuitamente al pubblico per il pubblico, meglio se inalienabile. Sicuramente si tratterà di un sito che contribuirà allo sviluppo di un area. Ogni candidatura da parte dei soci di lepidaspa è assolutamente benvenuta.

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