IL REPORT

Ericsson: a scuola è rivoluzione Ict

Secondo lo studio “Learning and Education in the Networked Society” l’introduzione di tablet e smartphone sta cambiando le modalità di apprendimento e le relazioni studenti-professori. Mikael Eriksson Björling: “Tecnologia indispensabile per acquisire conoscenza”

Pubblicato il 05 Nov 2012

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I telefoni cellulari, i tablet e i pc portatili stanno cambiando il vecchio banco di scuola e gli istituti più evoluti stanno rinnovando le proprie aule trasformandole in spazi multifunzionali che abilitano nuove modalità di apprendimento. Sono queste le conclusioni del report “Learning and Education in the Networked Society” di Ericsson che prova a disegnare come sarà la scuola del futuro. Oggi, l’85% della popolazione mondiale ha accesso alle comunicazioni mobili ed entro il 2020 sono previsti 50 miliardi di dispositivi connessi e 3,5 miliardi di nativi digitali, circa il 50% della popolazione.

“L’apprendimento e l’istruzione stanno conoscendo una trasformazione senza precedenti – spiega Mikael Eriksson Björling, esperto in Comportamenti del Consumatore presso il ConsumerLab di Ericsson – La nostra ricerca mostra come gli studenti e gli insegnanti più moderni, attraverso la tecnologia, siano al centro di questo cambiamento. L’Ict sta letteralmente abbattendo i muri dell’aula scolastica e dobbiamo guardare all’apprendimento come un processo che avviene ovunque e in qualsiasi momento. Con la Networked Society, l’Ict sarà sempre più indispensabile per acquisire conoscenza”.

Secondo Ericsson l’introduzione dell’Ict nelle aule incide su 6 aree principali, 3 che riguardano lo spazio fisico e 3 che riguardano i comportamenti degli utenti.

Per prima cosa le modalità di acesso ai contenuti scolastici “poiché gli studenti sempre più spesso portano a lezione i propri smartphone, tablet e laptop – spiega il report – Inoltre la connettività di rete e le soluzioni per la gestione dei contenuti, la comunicazione e l’interattività sono diventate determinanti per le scuole”.

La terza area destinata a cambiare profondamente è lo spazio di lavoro: i telefoni cellulari, i computer portatili e i tablet stanno rendendo obsoleto il banco di scuola così come lo conosciamo. ”Le scuole più moderne stanno rinnovando le aule scolastiche per renderle multifunzionali”, sottolinea Ericsson.

Per quanto riguarda i metodi di lavoro, l’idea che gli studenti debbano svolgere un compito specifico in un momento preciso è orami una modalità di lavoro basata sui bisogni della società industriale. Invece l’apprendimento basato su progetti diversi è più allineato con lo scenario attuale della società dell’informazione.

Ma l’Ict cambia anche le relazioni tra studenti e insegnanti. “Gli insegnanti sono e rimarranno una parte essenziale dell’educazione, ma il loro ruolo sta cambiando- precisa il report – il docente, infatti, grazie alle nuove modalità di apprendimento, si sta trasformando da “saggio sul palco” a “guida che sta al fianco dello studente”. Grazie alla tecnologia i genitori sono più coinvolti nel processo di apprendimento dei propri figli e hanno un contatto più diretto con insegnanti e dirigenti scolastici”.

Infine – ma non meno importante – l’area delle competenze. Leggere, scrivere e fare calcoli aritmetici saranno sempre importanti ”ma in un mondo dove è possibile accedere a informazioni, testi e a contenuti audio e video ovunque e in qualsiasi momento – sottolinea Ericsson – agli studenti sono richieste competenze sempre nuove”.

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