IL DIBATTITO POLITICO

Evasione fiscale, il vice ministro Leo: “Metteremo in campo le nuove tecnologie”

Salvini punta sulla “pace fiscale” ma scattano le polemiche a seguito delle dichiarazioni sui “cittadini ostaggio dell’Agenzia delle Entrate”. Ruffini evidenzia che dal 2017 è stata recuperata la cifra record di 20 miliardi. Intelligenza artificiale e fatturazione elettronica i pilastri del piano che punta a facilitare controlli e a velocizzare gli iter

Pubblicato il 17 Lug 2023

maurizio Leo

“La lotta all’evasione la dobbiamo fare e la faremo nel modo più efficace possibile, ma con strumenti nuovi, con la tecnologia di cui disponiamo. Dobbiamo usare la fatturazione elettronica e l’intelligenza artificiale, attraverso le quali siamo in grado di dire al contribuente ‘questo è il tuo reddito’, senza fare sconti a nessuno”. Ad annunciarlo è Maurizio Leo (nella foto), viceministro dell’Economia e delle Finanze, nel suo intervento al convegno “Facciamo semplice l’Italia”.

“Si è compreso che bisogna cambiare verso nell’accertamento – prosegue Leo – oggi abbiamo un tax gap che oscilla tra 75 e 100 miliardi ed è elevato, dobbiamo combatterlo con altre forme tipo il concordato preventivo, che non vuol dire abbassare la guardia. La lotta all’evasione va fatta e la faremo nel modo più efficace possibile, ma dobbiamo farla con mezzi nuovi”.

La polemica di Matteo Salvini

Le dichiarazioni polemiche dei giorni scorsi di Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, hanno nel frattempo suscitato la risposta del direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini. “Milioni di italiani sono ostaggio da troppi anni dell’Agenzia delle Entrate”, aveva detto il segretario della Lega, sostenendo che sarebbe il caso di arrivare al più presto, in Italia, a “una grande e definitiva pace fiscale”. “Gli evasori totali per me possono andare in galera e buttare la chiave – aveva sostenuto Salvini – ma se qualcuno ha un problema fino a 30 mila euro che si trascina da anni, chiudiamola. Gliene chiediamo una parte e azzeriamo tutto il resto”.

La risposta di Ruffini

“Il contrasto all’evasione non è volontà di perseguitare qualcuno, l’Agenzia è un’amministrazione dello Stato, non un’entità belligerante”, sottolinea il direttore dell’Agenzia delle Entrate durante la settima tappa di “Facciamo semplice l’Italia. “È un fatto di giustizia nei confronti di tutti coloro che – e sono la stragrande maggioranza – le tasse, anno dopo anno, le pagano, e le hanno pagate, sempre fino all’ultimo centesimo – prosegue – anche a costo di sacrifici e nonostante l’innegabile elevata pressione fiscale. E di coloro che hanno bisogno del sostegno dello Stato, erogato attraverso i servizi pubblici con le risorse finanziarie recuperate”.

L’evasione recuperata nel 2022

“Nel 2022 abbiamo recuperato nel complesso la cifra record di oltre 20 miliardi di evasione. Il più importante risultato di sempre e ci tengo a sottolinearlo con orgoglio e con gratitudine per il lavoro svolto dai colleghi”, spiega Ruffini.

Le attività antifrode

Poi un passaggio sull’attività antifrode dell’Agenzia: “E’ soprattutto con questo genere di illeciti, spesso attraverso schemi anche transnazionali molto complessi, che vengono letteralmente sottratte, ‘rubate’ risorse alla collettività – argomenta – Stiamo parlando di 9,5 miliardi di euro che siamo riusciti a intercettare o a bloccare. Tantissime anomalie vengono ormai in prima battuta semplicemente segnalate con una lettera di compliance: solo con queste comunicazioni, nel 2022 abbiamo restituito al bilancio dello Stato 3,2 miliardi di euro, raggiungendo peraltro in questo modo uno dei target del Pnrr”.

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