PA DIGITALE

Fattura elettronica, le novità 2024 per le partite Iva a regime forfettario

Dal 1° gennaio documentazione digitale anche per i contribuenti sotto i 25mila euro. Sanzioni fino a 2mila euro per chi non si adegua. Niente obbligo per chi emette a soggetti non residenti o stabiliti fiscalmente in Italia e per gli operatori sanitari che erogano prestazioni a privati

Aggiornato il 02 Gen 2024

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Si allarga la platea dei contribuenti del “fisco digitale”. Dal 1° gennaio la fatturazione elettronica sarà obbligatoria anche per i contribuenti che non superano i 25 mila euro di ricavi o compensi, precedentemente sollevati dall’obbligo.

Secondo i dati de Il Sole 24 Ore, i contribuenti nel regime forfettario sarebbero oggi più di 2 milioni. Di questi il 24,9% avrebbe un volume d’affari inferiore ai 25mila euro. Ciò significa che la novità riguarderebbe almeno mezzo milione di contribuenti, anche se molti forfettari hanno già anticipato l’obbligo di emissione delle fatture in formato digitale.

Via alla e-fattura per tutte le partite Iva

Il decreto-legge Pnrr2, poi convertito nella legge 79/2022 stabiliva l’obbligo di e-fattura per le partite Iva forfettarie dal 1° luglio 2022, escludendo però le cosiddette micro-partite Iva ovvero quelle che nell’anno precedente non avevano incassato ricavi o compensi oltre i 25mila euro.

Dal 1° gennaio termina questo regime transitorio e, dunque, tutti contribuenti forfettari dovranno fatturare in formato elettronico per le operazioni attive effettuate, indipendentemente dal reddito. Obbligo di e-fattura anche i contribuenti che ancora applicano il regime dei vecchi minimi e gli enti del Terzo settore nel regime forfettario.

Fatturazione elettronica, chi è esentato dall’obbligo

L’obbligo non riguarderà le fatture emesse verso l’estero a soggetti non residenti o stabiliti fiscalmente in Italia. Confermato nel Milleproroghe anche l’esonero per tutto il 2024 per gli operatori sanitari che erogano prestazioni alle persone fisiche.  

Fatturazione elettronica e forfettari: le sanzioni

Per le fatture elettroniche emesse dai forfettari si applicano i termini di emissione in vigore anche per tutti gli altri contribuenti ovvero:

  • fattura elettronica immediata: entro 12 giorni dall’effettuazione dell’operazione a cui il documento stesso si riferisce;
  • fattura elettronica differita: entro il giorno 15 del mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione.

In caso di invio tardivo della fattura, sono previste sanzioni tra il 5% e il 10% dell’imposta dei corrispettivi non documentati o non registrati, in quanto la violazione è relativa a operazioni non imponibili: da 250 euro 2mila se la violazione non ha inciso sulla corretta liquidazione del tributo.

Fattura elettronica, come emetterla

Per poter gestire la fatturazione elettronica i contribuenti hanno due possibilità:

  • utilizzare il servizio gratuito offerto dall’Agenzia delle Entrate, con accesso all’area riservata del relativo sito internet e successivamente cliccando su “Fattura elettronica” (per poi seguire l’applicativo predisposto)
  • usufruire di un servizio (ordinariamente a pagamento) messo a disposizione di un operatore di mercato.

Fattura elettronica, come riceverla

Tre le modalità con cui ricevere la fattura elettronica:

  • nella casella Pec;
  • nell’area riservata del sito web dell’Agenzia delle entrate;
  • nel software di fatturazione, dove le puoi gestire insieme alle fatture inviate, in modo veloce e ordinato.

Fattura elettronica, come conservare  i documenti

È necessaria la conservazione digitale a norma per 10 anni.
Si tratta di un processo regolamentato tecnicamente dalla legge che permette di conservare le fatture in modalità digitale, mantenendo il valore legale del documento. Alcuni software mettono in automatico le fatture inviate e ricevute in conservazione.

Articolo originariamente pubblicato il 02 Gen 2023

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