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Filippeschi: “Renzi dia un riferimento forte per l’Agenda”

Il rappresentante dei Comuni nella cabina di regia: “Serve stabilità e coerenza di fondo per imprimere l’accelerazione al piano”. Risorse: “Ai Comuni sono necessari finanziamenti adeguati per sostenere i progetti di anagrafe e fatturazione elettronica”

Pubblicato il 20 Mar 2014

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Per imprimere un cambio di passo all’attuazione dell’Agenda digitale, “bisogna darle una stabilità ed una coerenza di fondo, anche attraverso riferimenti politici e politiche forti che il nuovo governo Renzi, nella sua sensibilità per le tecnologie, saprà dare”. E’ quanto ha sottolineato Marco Filippeschi, sindaco di Pisa e componente della cabina di regia dell’agenda digitale italiana aprendo allo Smau Roma un convegno dell’Anci sulle Smart cities, Filippeschi ha ricordato il ruolo centrale che “l’utilizzo mirato ed intelligente delle nuove tecnologie deve avere nella costruzione delle città del futuro”, cosi da “cogliere al meglio le potenzialità tecnologiche per favorire la crescita e la competitività dei territori”.

Ricordando il lavoro portato avanti dalla cabina di regia, il sindaco di Pisa ha dato atto all’Anci “dell’impegno profuso nei lavori dell’organismo” augurandosi che venga rafforzato “perché il processo tecnologico non puo’ proseguire senza il contributo dei Comuni”. Filippeschi si è soffermato su quelle che, a suo parere, devono essere le priorita’ del lavoro dei prossimi mesi, partendo dall’eredità comunque “positiva” del governo Letta che ha puntato su pochi obiettivi digitali. Tra queste, il completamento della copertura in banda larga del territorio, “condizione necessaria per favorire gli investimenti nelle grandi aree urbane”. Infine, ma non ultimo, il tema delle risorse.”Riforme e progetti impegnativi per le amministrazioni, come l’anagrafe della popolazione nazionale residente e la fatturazione elettronica richiedono adeguati finanziamenti”, ha detto Filippeschi.

“Il tema dell’innovazione tecnologica deve diventare uno dei tre temi centrale dell’agenda che caratterizzerà l’azione del governo nel suo mandato in Italia, e soprattutto in Europa”. E’ l’appello lanciato al governo da Matteo Lepore, presidente della Commissione Innovazione dell’Anci nel suo intervento al convegno. Lepore ha ricordato che i “Comuni, e soprattutto le citta’ metropolitane, sono consapevoli di quello che ci viene chiesto dall’innovazione tecnologica e sono pronti a sopportarne i costi”. Ma tutto questo non basta, occorre che “la politica nazionale faccia la sua parte dando una indicazione chiara, ad iniziare dalla convocazione immediata della Commissione sull’Agenzia digitale“, ha prosegueto l’esponente Anci. Inoltre, secondo Lepore, va capovolto il criterio con cui sono state costruite le politiche di sviluppo digitale in questi anni. “Si deve partire dall’alto, a livello nazionale, con un serio piano industriale ed un orizzonte preciso. “Non può essere vincente il modello della pianificazione dal basso”, ha precisato spiegando che “i Comuni e le grandi aree urbane sono i soggetti che potranno fare da traino nella sperimentazione, ma serve una linea chiara e, soprattutto coerenza tra le diverse fonti di finanziamento nazionali”.

Per il presidente dell’Anci Piero Fassino “è importante che l’attuazione dell’agenda digitale sia integrata con il processo di riforma degli enti locali che il Paese sta affrontando. L’istituzione delle citta’ metropolitane e la gestione associata per i piccoli Comuni costituiscono una sfida che non puo’ essere vinta senza il ripensamento dei processi amministrativi e dei servizi in ottica innovativa”.

“Per questo – ha sottolineato il sindaco di Torino – è importante per i Comuni confrontarsi con il lavoro che a livello centrale si sta facendo sulle priorità quali l’anagrafe nazionale, l’identità digitale e la fatturazione elettronica, progetti che possono imprimere una svolta decisiva nel percorso di efficientamento degli Enti”. “Gli interventi di innovazione che molte città italiane stanno avviando – ha affermato Francesco Profumo, presidente dell’Osservatorio Anci sulle smart cities – possono ricevere una spinta decisiva se inseriti in un più ampio processo di definizione di un’agenda urbana nazionale. Una grande occasione e’ rappresentata dal programma nazionale sulle città metropolitane a valere per il periodo 2014-2020 dei fondi europei, che le citta’ stanno definendo in forma congiunta. Anci intende supportare questo percorso mettendo a disposizione il portafoglio dei progetti finora realizzati dalle città e censito dall‘Osservatorio nazionale sulla Smart City, con l’obiettivo di favorire un riuso diffuso delle soluzioni migliori gia’ realizzate nei diversi contesti urbani”.

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