L’85% dei medici di famiglia accede tutti i giorni a internet alla ricerca di informazioni sanitarie, scambi di email con i pazienti, i forum, blog, chat. Il 13% dei camici bianchi lo fa saltuariamente e solo il 2% non fa ricorso al web fuori dall’attività certificativa. E’ quanto emerge da una ricerca del Centro studi della Federazione nazionale dei medici di famiglia (Fimmg), illustrata oggi a Tecnosan 2013, il convegno dedicato al mondo della sanità elettronica, in corso a Roma.
“Il nostro Ssn – dichiara Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil medici – è una grande conquista, la migliore assicurazione possibile perché è quella che costa di meno. E’ necessario però salvaguardarlo, proteggerlo e migliorarlo, eliminando sprechi e inefficienze. Uno dei primi passi è porre fine ai tagli lineari che non sono strumento per contrastare illegalità e corruzione. In sanità girano 100 miliardi l’anno, un tesoro per la malavita”. Secondo Cozza, “per eliminare illegalita’ e corruzione servono normative. Uno degli aspetti necessari per rendere efficiente il Ssn è implementare i temi agenda digitale e telemedicina“.
“Il medico di medicina generale è pronto all’Ict? Secondo una ricerca recente ancora non pubblicata del Centro studi Fimmg”, i camici bianchi davvero pronti “sono solo il 10% e per quanto ci sia buona volontà e uso di nuove tecnologie c’è ancora molto da fare” aggiunge Paolo Misericordia, responsabile del Centro studi Fimmg.