“Il riordino mette nero su bianco, ufficializzandolo, un percorso
evolutivo che il Formez ha già intrapreso da qualche anno a questa
parte”. Carlo Flamment, presidente dell’ente fa luce sul
riassetto deciso dal governo, mettendo in rilievo le novità in
termini di nuove funzioni.
Nulla di nuovo dunque? I decreti che aspettano l’ok delle
Camere si limitano a fotografare l’esistente?
In
parte sì. Se è vero che il decreto allarga, dopo dieci anni da
quello istitutivo del 1999, il ventaglio di funzioni, è anche vero
che molte di queste funzioni già venivano espletate negli anni
scorsi, con un’accelerazione particolare nell’ultimo anno.
Cosa prevede il decreto in dettaglio?
Il provvedimento stabilisce due blocchi di missione. Il primo –
più tradizionale – riguarda la formazione che oggi sta diventando
sempre più formazione per l’utilizzo delle nuove tecnologie
oltre che aggiornamento rispetto alle riforme che riguardano la
Pubblica amministrazione. L’altra missione, invece, inerisce la
gestione di servizi innovativi di front office verso cittadini e
imprese. Nel solco del know how che abbiamo messo a disposizione
del progetto Linea Amica.
Qual è stato il ruolo del Formez nel
progetto?
Il Formez ha realizzato il Portale di Linea Amica con l’obiettivo
di trasmettere al cittadino una visione unitaria e facilmente
accessibile della Pubblica amministrazione centrale e locale,
diventando in tal modo una sorta di ente di “cooperazione” tra
le amministrazioni aderenti. Si tratta di un modello che abbiamo
intenzione di mettere n campo anche per i prossimi progetti
innovativi.
Quale sarà il valore aggiunto del rinnovato Formez per le
PA?
Un valore aggiunto che viene un po’ dalla nostra storia. Nel
senso che continueremo a supportare la PA nell’adozione di
modelli di organizzazione e servizi, mutuandoli da altre realtà
amministrative che si sono dimostrate best practice. Solo che
daremo la precedenza a quelli che sono realmente in grado di
cambiare il rapporto con gli utenti. E ci tengo a ribadire che
Linea Amica ne è un esempio.
Il ministro Brunetta ha deciso di concentrare sforzi e
risorse previsti in E-gov 2012 in tre aree cosidette quick win,
Scuola, Sanità e Giustizia. Quale ruolo è previsto per il
Formez?
La dematerializzazione e la fruizione via Web di servizi sensibili
come quelli sanitari o scolastici ci interessa da vicino.
Guardiamo, ad esempio, con molta attenzione all’utilizzo delle
Posta elettronica certificata in questi settori oppure alla
gestione di pratiche tramite Internet, perché pensiamo che su
questi verteranno gli interrogativi che nel prossimi futuro i
cittadini faranno a Linea Amica. Dobbiamo essere pronti a
rispondere sui dettagli della rivoluzione digitale che da qui al
2012 vedrà la nostra PA e il nostro Paese protagonisti.
Il decreto in esame alle Camere prevede anche un taglio
delle risorse umane per ridurre i costi…
Il riassetto prevede l’eliminazione dei due vicepresidenti e
delle deleghe ai consiglieri; inoltre è stabilita una riduzione
del 40% del numero dei componenti del Consiglio di amministrazione,
che passeranno da 12 a 7. In questo modo il costo complessivo
post-riordino risulterà inferiore del 20% del costo medio del
triennio 2006-2008. I dirigenti invece saranno 16 (nel 2008 erano
28, ndr).
Puntate a consistenti risparmi dunque…
Gli interventi sugli organi consentiranno un taglio di 250mila euro
all’anno sulla media del triennio 2006-2008, In prospettiva, la
riorganizzazione in corso genererà risparmi per 1 milione di euro
l’anno a partire già dal 2010. Inoltre va ricordata
l’unificazione delle sedi che lo scorso anno sono passate dalle
tre precedenti a una attuale: in questo caso i risparmi sono stati
di un milione di euro all’anno.
La “cura dimagrante” è prevista anche per i
dipendenti?
La riforma stabilisce un trend di diminuzione triennale. Mi spiego:
considerando sia il personale a tempo indeterminato sia quello a
tempo determinato, si è passati dalle 522 unità del 2007 alle 435
del 2008. A fine anno arriveremo a quota 382.
I tagli non impatteranno negativamente sull’ampliamento
di funzioni?
Assolutamente no. Il tutto verrà messo in campo in un ottica di
efficienza e produttività. D’altronde non potrebbe che essere
così per un ente che ha nel suo Dna la soddisfazione del
cittadino-cliente e il buon funzionamento della Pubblica
amministrazione di casa nostra.
Flamment: “Ancora più vicini al cittadino”
Il presidente del Formez svela i dettagli della riforma dell’ente. Che affiancherà alle tradizionali funzioni di formazione anche quelle di gestione di servizi innovativi
Pubblicato il 06 Nov 2009
Canali
EU Stories - La coesione innova l'Italia