LA MAPPA

Gare e acquisti PA, modelli cloud per spingere i servizi digitali

Secondo i dati Consip nei primi sei mesi dell’anno la spesa Ict ha supearto 2 miliardi pari al 20% di quella complessiva. Lazio, Lombardia e Veneto i big spender. Dai contratti “pronti all’uso” la spinta all’innovazione

Pubblicato il 18 Set 2023

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L’anno 2023 segna un significativo aumento degli investimenti in tecnologia da parte della pubblica amministrazione. Nei primi sei mesi Consip ha registrato acquisti per beni e servizi Ict delle pubbliche amministrazioni per 2,2 miliardi di euro: il 20% degli acquisti complessivi pari a 11,2 miliardi di euro.

Il dato emerge dalle mappe georeferenziate, pubblicate sul sito www.consip.it e sul portale www.acquistinrete.it, relative al primo semestre dell’anno che riportano l’andamento degli acquisti suddivisi per regioni, categorie di prodotti e strumenti di e-procurement più utilizzati.

Si tratta di dati che non solo testimoniano una solida fiducia nel potenziale della tecnologia, ma sottolineano anche il ruolo crescente delle soluzioni digitali nell’ambito della gestione  della cosa pubblica.

Le principali voci di spesa e le modalità di acquisto

Tra le principali voci di spesa delle PA ci sono: modelli cloud per piattaforme, infrastrutture e software per la progettazione ed erogazione di servizi digitali, sistemi di sicurezza informatica, servizi applicativi e di sanità digitale.

CATEGORIASPESA DELLA PA (valori in euro)
SERVIZI PROFESSIONALI-SUPPORTO907.501.542
LICENZE SOFTWARE536.601.892
BENI E SERVIZI PER ICT434.951.601
INFRASTRUTTURE IT163.473.505
SERVIZI TLC129.477.193
PRINT & COPY51.404.127
TOTALE2.223.409.860

Tra le modalità di acquisto, invece, le amministrazioni hanno utilizzato prevalentemente gli Accordi quadro e il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (Mepa), per un valore complessivo – per ogni strumento – superiore ai 700 milioni di euro.

STRUMENTOSPESA DELLA PA (valori in euro)
ACCORDI QUADRO789.167.143
MERCATO ELETTRONICO DELLA PA – MEPA757.698.544
CONVENZIONI524.355.927
SISTEMA DINAMICO DI ACQUISTO – SDAPA152.188.246
TOTALE2.223.409.860

Regioni, chi sono i big spendor?

Da una lettura attenta delle mappe emerge che il Lazio è la Regione che ha acquistato di più, fino al 50% della spesa totale (1,1 miliardi di euro) seguita da Lombardia, Veneto e Campania (ciascuna per un valore compreso tra 100 e 200 milioni di euro).

REGIONESPESA DELLA PA (valori in euro)
LAZIO1.113.216.343
LOMBARDIA167.076.947
VENETO138.626.520
CAMPANIA119.608.694
SICILIA97.390.008
PIEMONTE79.253.839
PUGLIA71.574.013
CALABRIA66.301.054
TOSCANA64.694.712
EMILIA ROMAGNA63.889.119
SARDEGNA51.122.761
MARCHE31.686.292
FRIULI VENEZIA GIULIA30.240.535
LIGURIA30.024.036
ABRUZZO26.655.145
TRENTINO ALTO ADIGE25.354.518
UMBRIA16.164.293
BASILICATA13.533.962
MOLISE11.909.817
VALLE D’AOSTA5.087.251
TOTALE2.223.409.860

Semplificazione ed efficienza

“Semplificazione ed efficienza sono le variabili su cui Consip punta per supportare sempre di più le pubbliche amministrazioni nei processi di acquisto digitali, soprattutto guardando al Pnrr e agli obiettivi di transizione digitale delle PA”, fanno sapere da Consip.

I contratti pronti all’uso

Per favorire la rapida acquisizione di beni, servizi Ict funzionali ai progetti Pnrr, Consip, in qualità di centrale di acquisto nazionale, mette a disposizione delle amministrazioni attuatrici contratti cosiddetti “pronti all’uso”.

Ad oggi, Consip offre infatti – sullo specifico ambito Ict – la disponibilità di contratti di acquisto per un valore di 9 miliardi di euro, di cui 7,1 miliardi di euro utilizzabili per il Pnrr, attraverso 26 iniziative che coprono tutte le esigenze delle Pubbliche Amministrazioni nel loro processo di trasformazione digitale in attuazione dei progetti Pnrr. Nei prossimi sei mesi saranno attivati ulteriori contratti Ict per circa 4 miliardi di euro.

“Consip svolge dunque un ruolo sempre più nevralgico all’interno dei meccanismi di funzionamento della PA, con l’obiettivo di sostenere il cambiamento nella gestione e nello sviluppo dei servizi digitali, attraverso un utilizzo efficiente e trasparente delle risorse pubbliche“, conclude la società.

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