AGENDA DIGITALE

Gentiloni (Pd): “Innovazione, serve una governance unica”

Il deputato accende i riflettori sulle strategie per l’Agenda digitale: “Ma bisogna agire nel rispetto delle competenze delle PA locali in tema di IT”. Linda Lanzillotta: “Il fiscal compact occasione per cambiare il modo di essere dell’ammistrazione”. Stefano Parisi (Confindustria Digitale): “Agevolare il venture capital”

Pubblicato il 19 Lug 2012

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Un governance unitaria per le politiche dell’innovazione. La chiedono in maniera bipartisan i parlamentari intervenuti oggi al convegno Glocus sull’Agenda digitale.

“Senza nulla togliere alle competenze digitali di Regioni ed enti locali – ha chiarito Paolo Gentiloni (Pd) – è necessario che le decisione strategiche e le politiche dell’innovazione siano centrale. E questo anche per permettere alle PA che quelle politiche devono trasformare in servizi di avere una visione chiara di ciò che va realizzato”.

Linda Lanzillotta, deputato del Gruppo Misto nonché presidente di Glocus, ha auspicato invece la creazione “nella prossima legislatura di un vision advisory board che dia il senso di marcia al Paese che intende percorrere la strada verso la modernizzazione”.

La Lanzillotta ha poi sottolineato il collegamento tra fiscal compact e Agenda digitale. “I vincoli del patto di stabilità cambiano il modo di funzionare e di spendere delle PA e la porta verso una europeizzazione del sistema”.

Al convegno è stato presentato il paper di Glocus sull’Agenda digitale, coordinato da Alessandra Poggiani dell’Università di Roma “Sapienza” e Imperial College di Londra. Il documento indica le azioni chiave per sviluppare un’economia digitale in Italia, a cominciare dall’accelerazione della realizzazione delle Ngn e dalla definizione di una governance “lungimirante e visionaria – ha spiegato la Poggiani – capace di guidare il processo di digitalizzazione e modernizzazione del Paese”.

Tra gli altri interventi prioritari la cui attuazione avrebbe un effetto diretto sulla modernizzazione: l’alfabetizzazione digitale, l’identità digitale, l’e-commerce, il cloud per i pagamenti elettronici. Il tutto in un quadro di sviluppo di venture capital.

Sul tema del venture capital è intervenuto anche Stefano Parisi, presidente di Confindustria digitale. “Servirebbero agevolazioni fiscali dirette per gli investimenti venture capital e semplificare la burocrazia per le start-up – ha detto – Creare quindi un “exit market” con sgravi fiscali per le aziende italiane che decidessero di acquisire start-up italiane o che abbiano “sponsorizzato” la nascita di incubatori o piattaforme di aggregazione di idee e iniziative imprenditoriali”.

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