“Presto sarà varato un decreto legge del ministro della
Giustizia Alfano che sancirà come obbligatorio il passaggio dal
canale cartaceo a quello digitale nel comparto giudiziario”. È
l’annuncio fatto oggi dal ministro della PA e innovazione Renato
Brunetta, in occasione della conferenza stampa organizzata con il
Guardasigilli per dare conto dei risultati raggiunti dal Piano
straordinario per la digitalizzazione della giustizia. “Il
provvedimento sarà pronto “dopo due mesi di sperimentazione dei
kit digitali nei tribunali”.
A 70 giorni dalla presentazione del piano, intanto, i ministri
fanno sapere che vi hanno aderito 386 Uffici giudiziari (81% del
totale) mentre altri 82 Uffici giudiziari (17% del totale) stanno
formalizzando la loro adesione. Hanno invece espresso la loro
intenzione di non aderire al Piano 9 Uffici giudiziari: la Procura
generale presso la Corte d’Appello di Trieste, il Tribunale di
Trieste, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di
Trieste, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di
Tolmezzo, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di
Lanciano, il Tribunale di Sorveglianza di Catania, il Tribunale per
i Minorenni di Messina, il Tribunale per i Minorenni di Perugia e
la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di
Genova. I ministri Alfano e Brunetta hanno comunicato che
contatteranno personalmente i loro responsabili per conoscere i
motivi della mancata adesione. Per quanto riguarda gli avvocati, 36
Ordini su 165 hanno invece completato l’invio delle informazioni
necessarie per la realizzazione del Piano.
Il Piano straordinario si articola su tre distinte linee di
intervento (digitalizzazione degli atti, notifiche online e
pagamenti online) e per ciascuna di esse sono previste azioni di
adeguamento delle apparecchiature e delle tecnologie, la migrazione
dai vecchi sistemi, l’accompagnamento del cambiamento
organizzativo (change management) da svolgersi presso ogni ufficio
interessato, il training on the job rivolto agli operatori degli
uffici interessati e l’assistenza tecnica al dispiegamento delle
nuove funzioni. I ministri Alfano e Brunetta hanno quindi
annunciato che entro giugno si concluderà l’istallazione delle
apparecchiature informatiche nei primi 42 Uffici giudiziari, per un
totale di 58 interventi (in alcuni Uffici gli interventi sono più
di uno).
Gli apparecchi installati in questa prima fase saranno in tutto
1.007 (34 scanner massivi per formato A3, 327 scanner verticali per
formato A4, 262 lettori di firma digitale e 384 postazioni di
lavoro formate da PC e monitor) per un investimento di circa 1
milione di euro, comprensivo del supporto di 700 ore di formazione
per il personale. Gli Uffici giudiziari ai quali è stato già
fornito il kit completo per digitalizzare gli atti, per procedere
alle notifiche online e per consentire agli operatori i pagamenti
via web sono 11: Tribunale di Vasto, Procura di Vasto, Tribunale di
Macerata, Procura di Macerata, Procura di Barcellona Pozzo di
Gotto, Tribunale di Isernia, Procura di Isernia, Tribunale di
Crema, Procura di Crema, Tribunale di Matera e Procura di
Matera.
Gli altri 31 interventi previsti nelle prossime settimane sono
quelli presso i seguenti Uffici giudiziari (qui elencati per ordine
temporale di adesione): Tribunale di Modena, Procura di Arezzo,
Procura di Reggio Calabria, Procura di Caltanissetta, Procura di
Modena, Procura di Siracusa, Procura di Ragusa, Procura di Palmi,
Procura di Monza, Tribunale di Torino, Corte di Cassazione,
Tribunale di Firenze, Corte d’Appello di Venezia, Procura di
Torino, Procura di Pisa, Procura di Bari, Procura di Sant’Angelo
dei Lombardi, Tribunale di Lecce, Tribunale di Arezzo, Tribunale di
Bari, Procura di Firenze, Procura di Gela, Corte d’Appello di
Roma, Tribunale di Sorveglianza di Roma, Procura di Lecce, Procura
di Pinerolo, Procura di Caltagirone, Tribunale di Roma (2 sezioni),
Procura Generale di Roma, Tribunale di Monza e Tribunale di
Sant’Angelo dei Lombardi.
I ministri Alfano e Brunetta hanno quindi dato appuntamento alla
stampa per il prossimo 24 giugno, per dare conto dell’avvenuta
digitalizzazione di queste sedi e per comunicare l’elenco degli
Uffici giudiziari coinvolti nel successivo step mensile di
implementazione del Piano.
Oltre che nel comparto Giustizia, Brunetta è impegnato anche sul
fronte della Sanità digitale. E' notizia di oggi che il capo
di gabinetto del ministro, Carlo Deodato, ha inviato al capo di
gabinetto del ministro Giulio Tremonti, Vincenzo Fortunato, una
lettera nella quale ricorda che “l’applicazione delle Ict nel
settore sanitario consente un efficace monitoraggio della spesa e
un costante miglioramento dei servizi per i cittadini. L’ormai
pressoché completa sostituzione delle certificazioni di malattia
cartacee con l’equivalente documento digitale è un esempio
concreto in questa direzione".
"E’ evidente però che i vantaggi più evidenti in termini
di spesa pubblica e di semplificazione per i cittadini si possono
realizzare grazie all’introduzione della ricetta medica digitale
-prosegure la missiva – Dagli incontri che si sono svolti nelle
ultime settimane tra i nostri uffici, gli uffici competenti della
Ragioneria Generale dello Stato e il Dipartimento per la
digitalizzazione della pubblica amministrazione e l’innovazione
tecnologica, è emerso come siano già in corso molte attività,
sia per il completamento delle disposizioni contenute
nell’articolo 50 del decreto legge 30 settembre 2003 n. 269 in
tema di trasmissione telematica dei dati delle ricette rilasciate
in forma cartacea dei medici, sia per la definizione delle regole
tecniche e della tempistica di attuazione delle previsioni del
decreto legge n. 78 del 31 maggio 2010, relativo alla sostituzione
della ricetta cartacea con l’equivalente documento
elettronico".
In particolare, per quanto riguarda quest’ultimo passaggio, al
fine di accelerarne la realizzazione nel quadro delineato dal nuovo
Codice dell’amministrazione digitale, assicurandone la
conformità con le relative regole tecniche Deodaro ritiene
importante "l’attivazione di un gruppo di lavoro congiunto
tra le nostre strutture, all’interno del quale il Dipartimento
per la digitalizzazione della pubblica amministrazione e DigitPA
possano contribuire alla migliore definizione delle soluzioni
tecnologiche da adottare”.