Continua il botta e risposta tra i sindacati autonomi dei medici e
il ministri Brunetta sui certificati online. Dopo l'affondo
dello Snami oggi tocca allo Smi (Sindacato medici italiani) che,
per bocca del suo segretario Salvo Calì, ribadisce che le cifre
annunciate dal ministro della Pubblica Amministrazione e
dell’Innovazione, Renato Brunetta, sull’indennità informatica
ai medici di famiglia sono quantomeno inesatte.
"Siamo in attesa che il ministro conceda davvero ai medici di
famiglia un’indennità informatica di 9 euro per paziente: per un
medico con 1000 scelte significherebbero 9000 euro l'anno –
puntualizza Calì -. La verità, invece, è che l’ultimo Acn
prevedeva solo 77,47 euro mensili (non per persona), calcolando,
quindi, per un intero anno siamo ben lontani dai 9000 euro di cui
abbiamo poc’anzi parlato. Infatti, purtroppo bisogna abbattere di
dieci volte le cifre incautamente annunciate dal Ministro per
avvicinarsi alla realtà: non 9 euro per paziente, ma con un
calcolo forfettario arriviamo a malapena a 90 centesimi. I medici
di fronte ad un errore così grossolano non possono che rimanere
preoccupati, la domanda che ci poniamo è: chi sta guidando questa
rivoluzione tecnologica della pubblica amministrazione e della
sanità?"
Lo Smi invita dunque il ministro a un "dibattito pubblico
sulla questione dei certificati".
Pronta la risposta del ministero. Il Dipartimento per la
digitalizzazione e l'innovazione tecnologica precisa che
l'articolo 59 l’Accordo Collettivo Nazionale (Acn) prevede un
compenso forfetario annuo pari a 930 euro lorde per medico, a
fronte dell’obbligo di garantire “nel proprio studio e mediante
apparecchiature e programmi informatici la gestione della scheda
sanitaria individuale e la stampa prevalente (non inferiore al 70%)
delle prescrizioni farmaceutiche e delle richieste di prestazioni
specialistiche”.
Non solo. Ogni singola Regione per l’anno 2008 con proprio
provvedimento ha destinato incentivi per l’adeguamento della
dotazione informatica dei medici di medicina generale, tali da
consentire il collegamento funzionale con la rete aziendale e
regionale, per un importo medio annuo per singolo medico (calcolato
per difetto) di circa 4.684,00 euro. "Complessivamente, se
sommiamo i 930 euro per medico del punto 1 ai 4.684 euro del punto
2, raggiungiamo la cifra calcolata per difetto di euro 5.614 che,
se rapportata alla media dei 1000 pazienti per medico, comporta una
contribuzione di quasi 6,00 euro per medico per assistito –
conclude il ministero -. Infine, altre provvidenze su specifici
progetti informatici vengono destinati direttamente da ogni singola
Regione alla categoria".