“Le nuove regole apriranno la strada verso l’adozione di
tecnologie avanzate come il cloud». Ne è convinto Raffaele Volpi,
deputato della Lega Nord e membro della commissione Affari
costituzionali della Camera.
Dov’è il legame Cad-cloud?
La versione aggiornata rafforza norme relative alla gestione dei
dati e, quindi, alla loro sicurezza, prerequisiti essenziali per
l’adozione del cloud e delle soluzioni di virtualizzazione che
rappresentano, anche per la PA, la nuova frontiera
dell’efficienza. Inoltre la stretta sulla dematerializzazione non
impatterà solo sull’organizzazione interna del lavoro ma
soprattutto – e qui sta il punto che interessa di più l’utenza –
sul risparmio di tempo nell’erogazione del servizio.
I piccoli Comuni sono preoccupati della spesa da affrontare
in software e hardware per adeguarsi…
Comprendo la preoccupazione dei Comuni. Ma da questa condizione di
difficoltà possono nascere delle interessanti opportunità. In
Lombardia, ad esempio, piccoli enti si sono consorziati per
sviluppare progetti innovativi, utilizzando i fondi messi a
disposizione della Regione. Ecco, il nuovo Cad dà l’opportunità
di fare innovazione mettendo a fattor comune risorse e
intelligenze. In un quadro in cui l’innovazione è protagonista,
poi, anche le aziende dell’IT saranno messe alla prova, nel senso
che saranno sempre più portate a sviluppare il loro ruolo di
consulenza in un mercato in forte espansione, dove la mera vendita
del prodotto non basta più. A fare la differenza nella scelta
dell’azienda IT a cui affidarsi, soprattutto per i piccoli enti,
sarà la qualità del supporto dato nell’attuazione dei
progetti.
Il Cad prevede la creazione di un ufficio unico dell’Ict
in ogni ente nel nome della razionalizzazione. Si taglierà il
personale pubblico che già soffre per il blocco di assunzioni e
turn over?
L’analisi da fare è un’altra. Il codice spinge verso il
miglioramento delle competenze – e cito il commissario Ue Kroes: da
qui al 2020 aumenterà la domanda di skills informatiche. Il Cad,
dunque, getta le basi affinché gli scatti non siano legati
all’anzianità ma alla capacità di fare.