LA STRATEGIA NAZIONALE

Intelligenza artificiale, ecco il documento del team di esperti del Governo



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Nel paper da una quarantina di pagine, messo a punto dalla squadra guidata da Greco, le azioni chiave per imprese, pubblica amministrazione, ricerca e formazione. Il Sottosegretario Butti: “Determinati a guidare lo sviluppo della tecnologia in modo efficace e sicuro”

Pubblicato il 22 lug 2024



Alessio Butti

È online il documento integrale della Strategia Italiana per l’Intelligenza artificiale 2024-2026: il testo, messo a punto da un comitato di esperti coordinato da Gianluigi Greco, professore di informatica all’università della Calabria e presidente di Aixia, si pone l’obiettivo di supportare il Governo nella definizione di una normativa nazionale e delle strategie sull’AI.

Il documento integrale arriva online a pochi giorni dalla pubblicazione dell’AI Act sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea e dall’inizio delle audizioni nella commissione competente del Senato, del disegno di legge sull’intelligenza artificiale.

Sviluppare la tecnologia in modo efficace e sicuro

“Ringrazio tutti gli esperti del Comitato per il loro contributo alla redazione della Strategia Italiana per l’Intelligenza Artificiale 2024-2026, un testo che sta supportando l’attività del Governo nella definizione di una normativa nazionale e delle politiche sull’IA – afferma Alessio Butti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’innovazione – e che dimostra la nostra determinazione nel guidare lo sviluppo di questa tecnologia in modo efficace e sicuro”.

Il ruolo di università e ricerca

“Le regole e lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale sono cruciali per garantire un futuro sicuro e prospero – aggiunge Mario Nobile, direttore generale di Agid – Università e mondo della ricerca italiani, al settimo posto a livello mondiale, dimostrano la nostra capacità di innovazione e le diffuse competenze, insieme alle nostre imprese altamente competitive nel mercato globale. Tutto questo rappresenta un terreno fertile per lo sviluppo dell’IA in Italia”.

AI, un motore di sviluppo per il Paese

“La strategia elaborata dal Comitato inquadra l’intelligenza artificiale come un concreto motore di sviluppo per il nostro Paese – conclude Gianluigi Greco, coordinatore del Comitato – valorizzando le nostre peculiarità e promuovendo lo sviluppo e l’adozione di soluzioni trasparenti e affidabili, in sintonia con i nostri valori”.

Il comitato di esperti

Del team che si è occupato della redazione della strategia fanno parte, insieme al coordinatore Gianluigi Greco, altre tredici personalità, che sono state impegnate nell’analisi degli impatti dell’intelligenza artificiale nella messa a punto di un piano strategico che consentisse di indirizzare lo sviluppo dell’AI “in modo responsabile e inclusivo”.

Si tratta di Viviana Acquaviva, Paolo Benanti, Guido Boella, Marco Camisani Calzolari, Virginio Cantoni, Maria Chiara Carrozza, Rita Cucchiara, Agostino La Bella, Silvestro Micera, Giuliano Noci, Edoardo Carlo Raffiotta, Ranieri Razzante e Antonio Teti. Per svolgere il proprio compito il comitato contato sul supporto di una segreteria tecnica presso l’Agenzia per l’Italia Digitale per l’organizzazione delle attività e la stesura dei documenti.

L’Italia e l’intelligenza artificiale

Il documento appena pubblicato online rappresenta un passo importante nella strategia italiana di voler giocare un ruolo di primo piano nella transizione tecnologica e in particolare nel campo dell’intelligenza artificiale, contando anche sull’opportunità della Presidenza del G7. “Il documento – si legge in una nota – riflette l’impegno del Governo nel creare un ambiente in cui l’IA possa svilupparsi in modo sicuro, etico e inclusivo, massimizzando i benefici e minimizzando i potenziali effetti avversi”.

Partendo dall’analisi del contesto globale e del posizionamento italiano, la strategia messa a punto dal gruppo di esperti – un documento di circa 40 pagine – definisce le azioni strategiche, raggruppate in quattro macroaree: ricerca, pubblica amministrazione, imprese e formazione, proponendo un sistema di monitoraggio per la loro messa a terra e un’analisi del contesto regolativo.

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