Interoperabilità nella PA, la Sapienza “raddoppia”

Al via a gennaio la seconda edizione del master che mira a formare specialisti della “sburocratizzazione” dei processi. Il direttore del progetto Baldoni: “Esperti in grado di innovare il settore pubblico”

Pubblicato il 28 Nov 2011

Sburocratizzazione dei processi e snellimento delle regole come
driver del'innovazione. Su questi temi verterà la seconda
edizione del primo master italiano sull'
"Interoperabilità per PA e imprese" dell'Univesrità
di Roma "Sapienza", lanciato con l'obiettvo di
formare personale in grado di creare efficienza nella Pubblica
amministrazione.

I sistemi informatici che gestiscono le informazioni relative ai
cittadini sono tipicamente sistemi interni ad un ministero o ad una
organizzazione, mentre i problemi che politici, cittadini e imprese
si trovano ad affrontare sono molto spesso nazionali come salute,
fisco, lavoro. L’attuale localizzazione delle informazioni
provoca una vera torre di babele per cui i sistemi informatici non
riescono più a interagire e non permettono quindi di avere
soluzioni globali. L'interoperabilità definisce quella lingua
comune che permette ai sistemi di parlarsi ed interagire per una
pubblica amministrazione sempre più integrata e cooperante con
cittadini ed imprese, riducendone allo stesso tempo i costi di
gestione e permettendo la replicabilità e messa a sistema delle
soluzioni.

Il master in Interoperabilità per la PA e le imprese – sottolinea
il direttore generale di AgInnovazione, Mario Dal Co – rappresenta
una esperienza unica in Europa di cooperazione tra aziende,
accademia e Pubblica Amministrazione che può alimentare un circolo
virtuoso per innovare le scelte e le soluzioni tecnologiche
adottate dalla PA e dalle reti di impresa nei prossimi anni”.

Il Master si configura quindi come luogo di confronto ideale
all’interno del quale sviluppare questo processo di interscambio
tra cultura e mercato e preparare le necessarie professionalità
che saranno protagoniste, assieme alla volontà politica, di questo
cambiamento. Gli iscritti al Master saranno progressivamente in
grado di affrontare aspetti tecnologici, normativi, economici e
organizzativi di e-government, legati alla interconnessione di
sistemi e servizi; potranno poi assolvere alla domanda di
innovazione che pongono imprese, Pubblica Amministrazione e
cittadini.

Secondo Roberto Baldoni, Direttore del Master, “indirizzare in
modo efficace le problematiche di interoperabilità di grandi
sistemi informatici necessita di una ampia visione che include, non
solo gli aspetti tecnologici, ma anche quelli normativi, economici
e organizzativi". "Questo è il tipo di professionalità
che il master vuole dare – conclude – ed in questa seconda edizione
verrà data enfasi particolare alla parte cloud e sicurezza.”

Quest’anno il corso amplierà sia la parte di sicurezza dei
grandi sistemi informativi sia la parte di cloud computing dal
punto di vista tecnologico, normativo ed economico. Le nuove regole
tecniche del Cad, strumenti per l’interoperabilità tecnica, e
l’open data saranno ulteriori nuovi temi del Master. Come per la
scorsa edizione il Master si avvale, dell’esperienza di primari
partner protagonisti di questo mercato come Almaviva, Oracle, HP,
Microsoft, Emc2 e Telecom Italia.

“La pubblica amministrazione conosce, potenzialmente, molto di
quasi tutti – ricorda Giorgio De Rita, Dg di DigitPA – Nelle sue
banche dati ha una quantità straordinaria di dati sulle persone,
sulle imprese, sul territorio. Se funzionassero i circuiti di
scambio sarebbe un patrimonio condiviso e di enorme valore. La
difficoltà sta nel mettere a sistema la conoscenza, nel definire
regole, standard, strumenti tecnologici che, nel rispetto delle
esigenze di ciascuno, garantiscano una piattaforma condivisa di
lavoro e di memoria . La chiamiamo interoperabilità, altro non è
che rispetto e riconoscimento di valore del lavoro dell’altro.
Impegnativo e difficile ma è oggi il motore più potente del
nostro sviluppo, tecnologico ma anche economico e sociale”.

La scadenza di presentazione delle domande di partecipazione è il
22 Dicembre 2011. Per i più meritevoli il master ha a disposizione
appositi finanziamenti a copertura totale e parziale della quota di
iscrizione. Partenza dei corsi prevista per il 23 Gennaio 2012 e le
lezioni saranno compatibili con orari lavorativi.
Il Master vuole anche essere un luogo di confronto continuo tra
mondo industriale, accademico e della PA. Quindi altro
“pilastro” sarà l’organizzazione di un ciclo di seminari
aperti per approfondire e dibattere i temi di maggiore interesse.
Formare una community positiva e propositiva che includa tutti gli
attori in gioco è uno degli obiettivi principali.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati