L’Isfol scommette sull’e-learning. Via all’osservatorio per la PA

L’Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale avvia un tavolo tecnico con il ministero dell’Istruzione, quello della PA e la Suola superiore di Pubblica amministrazione. Trevisanato: “Rimuoveremo gli ostacoli alla diffusione dell’apprendimento innovativo”

Pubblicato il 18 Mag 2010

Un tavolo di raccordo interistituzionale per l'analisi e
l'osservazione sistematica sul tema della domanda e
dell'offerta di e-learning. È “Triel” il progetto
presentato oggi al Forum PA dal presidente Isfol, Sergio
Trevisanato che ha come obiettivo la creazione di un osservatorio
sull'adozione delle metodologie di e-learning. “La creazione
dell'Osservatorio risponde all'esigenza di capitalizzare le
esperienze maturate da ciascuno dei soggetti presenti al tavolo
nell'ambito dell'utilizzazione delle Ict nella ricerca e
nella formazione – spiega Tevisanato -. Finalità specifica
dell'Osservatorio è quella di cogliere le peculiarità di
questa metodologia applicata al sistema integrato di istruzione,
formazione e lavoro".

Oltre all'Isfol, partecipano al tavolo il ministero
dell'Istruzione Università e Ricerca, il ministero del Lavoro,
la Scuola superiore della Pubblica amministrazione, Assinform,
Asfor, Società italiana di e-learning, coordinamento della IX
commissione della Conferenza delle Regioni e Province autonome
Istruzione, Lavoro, Innovazione e Ricerca.

"L'Isfol – ricorda Trevisanato – cerca di promuovere i
progetti collegati al sistema dell'innovazione e della
formazione. In particolare, attraverso una formazione a distanza
avviando così processi di risparmio e mettendo in moto un
meccanismo di supporto a quei Paesi che oggi si trovano in
difficoltà".

Stando a quanto riferisce un’indagine condotta nell’ambito del
progetto Triel, in Italia la Pubblica amministrazione è sempre
più orientata ad utilizzare l’e-learning per formare il
personale. “In questo senso esistono diverse best practice che
attraversano il Paese da Nord a Sud – fanno sapere dall’Isfol
-. La loro trasformazione in una realtà diffusa è però frenata
da difficoltà a livello tecnologico o burocratico”. Difficoltà
che l’Osservatorio punta a identificare e superare “per
introdurre massicci elementi di innovazione nell’ambito
dell’apprendimento collaborativo”, conclude Trevisanato.

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