La Commissione Affari Costituzionali ha votato il parere, redatto dalla deputata democratica Anna Ascani (nella foto), che invita il Governo a recepire alcuni punti qualificanti nella formulazione del Decreto Legislativo per l’attuazione del Foia (Freedom Of Information Act). “Siamo agli ultimissimi metri- dichiara Ascani- per dotare il nostro paese di una legge che tuteli un diritto universale: quello di accedere ad atti e documenti della pubblica amministrazione. Oggi la Commissione Affari Costituzionali ha approvato il parere, da me redatto, che auspichiamo il Governo recepisca nella formulazione del Decreto Legislativo”.
“Ringrazio in particolare- continua Ascani- le associazioni che hanno seguito e stimolato l’intero percorso legislativo, come Foia4Italy. Ringrazio l’Anac, per il prezioso supporto nell’identificare punti qualificanti che rendano il Foia italiano una legge fondamentale per combattere la corruzione e per migliorare l’efficienza della Pubblica Amministrazione”.
“Il parere della Commissione- prosegue Ascani- risponde a tutte le criticità emerse negli ultimi giorni. Abbiamo chiesto al governo, come condizione, che l’accesso ai documenti sia gratuito, che venga cancellato il silenzio-diniego e inserito l’obbligo di motivazione per le amministrazioni che neghino l’accesso. Chiediamo poi che venga individuato un rimedio ulteriore rispetto al ricorso al Tar, molto oneroso. Infine, tra le condizioni, si chiede che un soggetto super partes come Anac predisponga delle stringenti linee guida, che circoscrivano meglio le eccezioni al diritto d’accesso, nell’interesse di cittadini e amministrazioni. Tra le osservazioni, abbiamo chiesto al governo di creare un Osservatorio per l’analisi ex post degli effetti concreti dell’accesso civico, e di creare in ogni amministrazione uno sportello unico per la ricezione, la prima gestione delle istanze e la comunicazione dei dati o delle motivazioni dell’eventuale diniego all’accesso”.
“Le condizioni- conclude Ascani- contenute nel parere della Commissione, se recepite nel decreto che uscirà dal Consiglio dei Ministri, delineano un’ottima legge sul diritto all’accesso: senza indulgere a voyeurismo o a ideologia da “guardia e ladri”, si promuovono trasparenza e accountability, si forniscono strumenti per combattere la corruzione e migliorare la qualità della Pubblica Amministrazione. Il Foia italiano, fatto così, sarebbe un passo avanti non da poco verso un paese più moderno e giusto”.
Pronto il commento di Riparte il Futuro. “Ora che anche le Commissioni, in modo univoco, hanno lanciato un segnale forte per la modifica del decreto trasparenza, il governo non ha più scuse: questo Foia va cambiato! – dice Federico Anghelé, campaigner di Riparte il futuro – In sostanza il Parlamento ci dà ragione su tutta la linea dimostrando che la posizione presa da oltre 78.000 cittadini firmatari della petizione è corretta e deve essere accolta dall’Esecutivo”.