INNOVAZIONE

La PA alla prova smart working. Dadone: “Priorità ai piccoli enti”

La ministra delinea la strategia: “La rivoluzione digitale sia inclusiva”. Parte il tavolo di lavoro con Assinter: allo studio un kit per agevolare il lavoro agile”

Pubblicato il 29 Apr 2020

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Una rivoluzione digitale pervasiva, che coinvolga tutti gli enti pubblici dal più grande e complesso al più piccolo e meno digitalizzato. È questa la strategia che la ministra della PA, Fabiana Dadone, ha delineato in un post su Facebook. “La rivoluzione digitale non potrà mai realizzarsi appieno nella PA se non coinvolgerà tutte le amministrazioni, dal ministero più grande al più piccolo dei comuni – scrive la minitra – L’ho sempre detto: non esistono soltanto gli enti centrali, dobbiamo piuttosto concentrarci sulle tante realtà locali che oggi sono tagliate fuori dal digital divide o comunque dalla indisponibilità di soluzioni tecnologiche adeguate”.

“Ho avviato una importante interlocuzione con Assinter, l’associazione delle aziende Ict in house delle Regioni – aggiunge – Ci siamo incontrati nuovamente in videoconferenza per avviare il lavoro di definizione delle linee di supporto e degli strumenti digitali che queste società possono mettere a disposizione anche dei comuni più piccoli”.

A questo proposito è stato avviato un tavolo di lavoro tra il ministero e Assinter con un focus particolare sullo smart working che la ministra intende mettere a regime per almeno il 30% dei dipendenti pubblici anche ne post emergenza.

“Assinter Italia ha risposto alla richiesta del Ministro della Pubblica Amministrazione per offrire un quadro sintetico dei servizi di smart working  messi a disposizione della Pubblica Amministrazione dai soci della nostra Rete, rilasciando un primo kit di servizi immediatamente attivabili – spiega il presidente di Assinter, Francesco FerriI servizi offerti da tutti i nostri soci abilitano lo smart working a 360°, ricomprendendo tool, a partire dagli ambiti più strettamente tecnologici: dai servizi volti alla remotizzazione delle postazioni di lavoro ai servizi per mettere in sicurezza i dati sensibili”.

Oltre l’80% delle società in house, eroga servizi di videoconferenza, utili anche per permettere lo svolgimento dei processi decisionali dei Consigli e delle Giunte, ma anche sistemi di collaboration o di fonia. Fondamentale il supporto per accompagnare i dipendenti pubblici ad acquisire nuovi approcci: help desk, produzione di pillole informative e linee guida sullo smart working.

Un quadro in rapido consolidamento e sviluppo che nell’emergenza ha consentito di dare continuità ai sistemi informativi regionali, ai servizi sanitari, alla protezione civile, ai servizi educativi, dai grandi centri ai piccoli comuni, passando per i presidi scolastici ed universitari. Sono state garantite modalità di lavoro agile per più di 60.000 dipendenti pubblici, oltre a più di 7000 lavoratori delle società in house. Non solo, la rete delle in house è pronta a coinvolgere da subito ulteriori 60.000 lavoratori pubblici.

Sulla base di questa ricognizione, si dà nei fatti avvio al Tavolo di lavoro, che vede Assinter Italia insieme agli Uffici del Ministro e con il supporto dei soci, impegnati ad abilitare in maniera pragmatica ed efficace la diffusione ed il consolidamento del lavoro agile nelle amministrazioni, sistematizzando gli strumenti organizzativi e regolatori, formativi e di comunicazione.

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