La Puglia si converte al sofware libero

Già approvato dalla Giunta il ddl che incoraggia l’uso di software e hardware “open”. Per la Regione risparmi per un milione di euro l’anno. Vendola: “Possibilità importante per le pubbliche amministrazioni”

Pubblicato il 11 Lug 2011

Punta sul software libero la Regione Puglia. Oggi a Bari il
presidente Nichi Vendola e l'assessore regionale alla
Comunicazione istituzionale, Nicola Fratoianni, hanno presentato il
disegno di legge "Norme su software libero, accessibilità di
dati e documenti ed hardware documentato" – approvato dalla
Giunta lo scorso 15 giugno, che in 19 articoli stila le linee guida
per accompagnare l'amministrazione regionale verso
l'utilizzo di software ed hardware liberi. La Regione ha dunque
deciso di passare all'azione, anche a seguito
dell'incontro, lo scorso dicembre, del presidente Vendola con
Richard Stallman, fondatore della Free Software Foundation.

"Il software libero rappresenta una possibilità importante
per le amministrazioni pubbliche e per i cittadini di poter godere
del diritto a comunicare e ad essere informati", ha detto
Vendola. "Possono goderne senza che questo diritto sia
sequestrato dalle grandi multinazionali che fanno pagare
l'accesso al circuito informativo e comunicativo e decidono
loro quali sono i binari su cui devono camminare le informazioni. I
cittadini hanno il diritto di inventarsi le loro reti comunicative,
di essere proprietari di tutto ciò che ha a che fare con la vita
delle nostre comunità e società. La Regione Puglia si pone oggi
all'avanguardia in Italia dal punto di vista del passaggio a
questa trincea davvero innovativa del free software".

Obettivo del ddl è trasformare i meccanismi di lavoro e di accesso
agli strumenti informatici da parte di agenzie, società, enti,
aziende, istituzioni e consorzi controllati, vigilati o partecipati
dalla Regione per estendersi poi al mondo delle imprese che
partecipano alle gare regionali, alla scuola, al mondo della
ricerca e alla cittadinanza. Prevista l'elaborazione di un
piano triennale finalizzato alla promozione di progetti di ricerca,
sviluppo e produzione sul software libero e l'hardware
documentato, che si realizzerà con il coinvolgimento delle
imprese, dei distretti produttivi, del sistema universitario e
della ricerca.

Sul fronte della formazione la Regione incentiverà l'utilizzo
del software libero anche a scuola, promuovendo l'inserimento,
nei programmi didattici, della formazione all'uso del software
libero e della diffusione dei valori etici e culturali ad esso
connessi.

Per effetto della nuova norma, inoltre, gli atti, le delibere, i
dati, gli albi, le leggi e tutte le attività regionali saranno
realizzati con software libero: la Regione per prima sostituirà i
propri apparati e, nel momento in cui bandirà una gara per
l'acquisto di software, privilegerà (a parità di prestazioni)
il software libero con specifiche premialità per le imprese che ne
propongono l'utilizzo. In questo modo potrà mettere a
disposizione degli utenti e delle altre amministrazioni il software
e i codici per gestirlo, in modo che ciascuno sia libero di usare
il programma e anche di migliorarlo adattandolo alle proprie
esigenze. Una volta entrato a regime, il nuovo sistema permetterà
alla Regione Puglia di risparmiare il costo delle licenze in uso,
cioè circa 1 milione di euro all'anno. Vantaggi ci saranno
anche per le piccole imprese che operano nel settore
dell'informatica.

"Per le micro e piccole imprese si apre uno scenario di grandi
occasioni – ha spiegato l'assessore Fratoianni – perché
dovranno necessariamente nascere tanti nuovi servizi per favorire
l'entrata nel sistema economico di un approccio al personal
computer e all'informatica completamente nuovo. Questo del
software libero è su tutto un passo decisivo verso la democrazia
della conoscenza. Inizia il suo percorso in Consiglio ed entro
l'autunno dovrebbe essere approvato". 

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