INNOVAZIONE

La riforma della PA e il “Piave” della trasparenza

Il governo all’opera per cambiare, ma le troppe resistenze all’interno dell’amministrazione rischiano di frenare l’innovazione

Pubblicato il 26 Mag 2014

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Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità anticorruzione, reclama poteri intrusivi di controllo preventivo sulla PA. Esige, pensate un po’, la pubblicazione online degli atti per l’Expo. Nomi e cognomi dei consulenti, remunerazioni e quant’altro dovrebbe già essere noto, grazie al decreto legislativo, vigente sin dal 14 marzo 2013, per la trasparenza della PA.Uno sguardo a volo d’uccello nei siti istituzionali evidenzia che non solo l’Expo ha problemi. C’è disattenzione per la trasparenza, indigesta a vaste porzioni della dirigenza e della politica. Tanto per fare un esempio, prendiamo un dicastero che non è fra i peggiori.

Il ministero della Difesa possiede oltre 10mila immobili ceduti in locazione e, a sua volta, è locatario d’una quantità imprecisabile di immobili ad uso ufficio. Ebbene, non esiste la sezione dedicata alla trasparenza sulla home page del sito istituzionale e, di conseguenza, mancano anche “le informazioni identificative degli immobili posseduti, nonché i canoni di locazione o di affitto versati o percepiti”, come invece fa obbligo la legge.

La questione non è di poco conto: la locazione di oltre 4mila alloggi presenta aspetti a dir poco discutibili. Sebbene nessuno abbia calcolato quale sia il danno economico e funzionale, la quantità di immobili fuori controllo parla da sola, lasciando un legittimo sospetto di carenza pluriennale di controlli, se non peggio, da parte di numerosi alti dirigenti civili e militari. Insomma quanto affiora all’Expo è la punta dell’iceberg di una PA da rimettere in sesto proprio perché, come Cantone ha compreso, resiste alla domanda di trasparenza che sale dalla società civile. Sarebbe infatti bastato, prima che comparissero in cronaca nera, dare conto dei nomi dei consulenti rapaci in volo sull’Expo per prevenire reati e figuraccia globale. Cantone vuole la piena trasparenza; la PA resiste come sul Piave.

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