In Italia c’è “il rischio di una emarginazione digitale”, che potrebbe sfociare in una “questione sociale che richiama quella degli illetterati del nostro Paese di inizio 900”. Con la conseguenza di una “difficoltà di partecipazione non solo alla vita della propria comunità ma alla stessa vita democratica”. E’ l’allarme lanciato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento durante il Codec Europa in corso a Napoli, evento dedicato all’innovazione digitale in rapporto con la Pubblica Amministrazione. Durante il discorso il Capo dello Stato ha toccato alcuni dei principali temi legati alla trasformazione digitale, dall’utilizzo dei big data al rapporto dei cittadini con le nuove tecnologie, fino alla crescente importanza che gli smartphone hanno assunto nella vita quotidiana delle persone.
“La mancanza di alfabetizzazione digitale – sottolinea il Presidente della Repubblica – porta a diffidenza o a resistenza verso le novità tecnologiche e a volte ritarda la possibilità di migliorare la qualità della vita mediante l’uso dei servizi digitali già disponibili, evitando o eliminando tempi di accesso e di attesa agli sportelli”.
“L’interazione digitale – insiste Mattarella – deve rappresentare una opportunità, non una difficoltà o, peggio, essere vissuta da parte dell’utente come una vessazione, con risultati paradossali o drammatici”.
Passando ai big data e al loro utilizzo per la messa a punto di nuovi servizi, il controllo di queste informazioni “deve essere garanzia della libertà dei cittadini e non sfruttamento della loro libertà”, afferma il Capo dello Stato, ricordando che “non si deve perdere di vista il valore di una gestione aperta dei dati e dei processi delle Pubbliche Amministrazioni. Appare necessario – sottolinea – riprogettare la Pubblica Amministrazione in un mondo digitale, a servizio del cittadino”
Infine “L’inclusività è uno degli scopi che debbono caratterizzare l’attivazione di nuove tecnologie, con servizi il più possibili intuitivi e lo sviluppo di applicazioni facili e immediate – conclude Mattarella – Va osservato che non può essere e non è lo smartphone il simbolo contemporaneo dei diritti di cittadinanza. Questa è dunque la grande responsabilità delle pubbliche amministrazioni da tutti i punti di vista, anche sotto il profilo etico”.