Le impronte? Lasciano il ‘segno digitale’ sui passaporti italiani

Potenza e Grosseto i primi due Comuni sperimentatori. Ma il documento elettronico sarà presto realtà in tutta Italia

Pubblicato il 29 Giu 2009

Anche in Italia arriva il passaporto elettronico. Da oggi, infatti,
due Comuni sperimentatori – Grosseto e Potenza, ma presto il
sistema sarà operativo in tutto il Peaese – adottano il
documento con annesso microchip dove “immagazzinare” le
impronte digitali di tutti i richiedenti, fatta eccezione per i
minori di 12 anni.
La procedura è prevista dal regolamento europeo del 2004 secondo
il quale tutti i passaporti elettronici devono contenere la
fotografia in formato elettronico e le impronte digitali del
titolare. “Il passaporto elettronico – spiega il Dipartimento
della Pubblica Sicurezza in una nota – non cambierà l’aspetto
esterno e il microchip interno conterrà la informazioni
biometriche in modalità protetta”. Con la nuova procedura, solo
le questure e i commissariati saranno abilitati alla rilevazione
delle impronte, mentre rimarranno invariate le competenze di Comuni
e Carabinieri per l'accettazione delle istanze e dei relativi
passaporti.

Per quanto riguarda i dati acquisiti, questi verranno inviati a
sistemi centrali (come l’Afis -Automated fingerprints
identification system, il casellario centrale d’identità del
ministero dell’Interno) per rimanervi solo il tempo necessario
all’espletamento di tutta la fase istruttoria. Verranno quindi
cancellati al momento della stampa del passaporto e della verifica
della sua funzionalità. Ancora il Dipartimento di Pubblica
Sicurezza  assicura che “non esiste alcun rischio di schedature
di massa, né di un’illecita archiviazione di dati sensibili. Il
controllo verrà fatto direttamente tra l’immagine
dell’impronta contenuta nel microchip del passaporto e
l’impronta del polpastrello del viaggiatore, letta da
un’apposita macchinetta al posto di frontiera”. Lo stesso
sistema adottato negli Stati Uniti.

Il regolamento per il nuovo passaporto, pubblicato sulla Gazzetta
Ufficiale del 27 giugno, stabilisce anche come devono esser prese
le impronte, ovvero a partire dall’indice della mano destra e a
seguire dall’indice della mano sinistra. Se non è possibile
prendere l’impronta dell’indice, bisognerà rilevare
nell’ordine quella del dito medio, dell’anulare e del pollice
di ciascuna mano  Per ottenere un’impronta che possa essere
utilizzata nei sistemi di controllo alle frontiere, inoltre,
verranno effettuati almeno tre tentativi di acquisizione e sarà
scelta l’immagine migliore.
Il regolamento definisce anche nuove regole anche per le foto
digitali. Che dovranno “mostrare chiaramente il volto”.

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