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Cloud, in Emilia-Romagna il container as-a-service debutta in sanità



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Gestire applicazioni complesse con requisiti di scalabilità ed elevata integrazione applicativa. I primi due case study presso l’Azienda Usl di Bologna e il Policlinico Sant’Orsola. In campo Lepida

Pubblicato il 31 ott 2024

Enzo Lima

giornalista



Cloud

Lo scorso 15 ottobre, presso il Tecnopolo di Bologna, si è tenuta una mattinata di approfondimento sulla tecnologia dei container. L’evento, organizzato da Lepida, ha visto la partecipazione di Red Hat ed Extra Red per esplorare gli aspetti tecnologici e di servizio, e la presentazione di tre case study realizzati da enti regionali. I container, introdotti negli anni 2010, hanno registrato una crescita notevole negli ultimi cinque anni grazie all’evoluzione di pratiche come il Continuous Integration/Continuous Delivery (CI/CD), la crescente adozione di tecnologie open-source e di servizi cloud. Gartner prevede che, entro il 2029, oltre il 95% delle organizzazioni globali utilizzeranno applicazioni containerizzate.

Il servizio Container as a service

Lepida ha presentato le caratteristiche del nuovo servizio di containerizzazione (CaaS) che intende mettere a listino, un passo importante nell’innovazione dell’infrastruttura digitale regionale, dopo le prime realizzazioni svolte per i due progetti Centrali Operative Territoriali (Cot) e app Easy Hospital. Il primo case study relativo alle Cot, presentato dall’Azienda Usl di Bologna, è un progetto strategico della Regione Emilia-Romagna mirato a garantire continuità, accessibilità e integrazione dell’assistenza sanitaria e socio-sanitaria. La piattaforma si basa su OpenShift, scelta per gestire applicazioni complesse con requisiti di scalabilità ed elevata integrazione applicativa, combinando esigenze di differenziazione territoriale ad un approccio omogeneo ed efficiente su scala regionale. Il secondo case study, presentato dal Policlinico Sant’Orsola, riguarda l’app Easy Hospital, una guida semplificata per la navigazione pedonale interna ed esterna nell’area del Policlinico (400.000 mq). La tecnologia dei container ha consentito la reingegnerizzazione dell’app su una nuova infrastruttura, con l’aumento di funzionalità, numerose integrazioni e prospettiva di estensione a livello regionale.

La piattaforme di Red Hat

Entrambi i progetti sfruttano la piattaforma OpenShift di Red Hat, leader di mercato nelle soluzioni container e riconosciuta per la sua forte presenza nella comunità open-source. Per la progettazione e implementazione della nuova architettura Lepida si è avvalsa del supporto di Extra Red, technology service provider del gruppo Engineering. OpenShift offre una gestione unificata per sviluppatori (Dev), operatori di sicurezza (Sec) e di infrastruttura (Ops), facilitando lo sviluppo di applicazioni cloud-native e tradizionali, caratteristiche testimoniate anche dalla consolidata esperienza presentata come terzo caso da Regione Emilia-Romagna.

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