La PA alla sfida del metatverso. Csi Piemonte e Regione Piemonte hanno dato il via al progetto che punta ad applicare la tecnologia di nuova generazione ai servizi pubblico. Pietro Pacini, dg di Csi Piemonte, delinea i punti chiave e gli obiettivi dell’iniziativa.
Perché Csi ha deciso di scommettere sul metaverso?
Perché secondo noi questo è il momento giusto per farlo. Occorre muoversi ora per portare valore aggiunto nel metaverso e utilizzare questo “internet del futuro” anche per i servizi al cittadino della Pubblica Amministrazione. E lo faremo con la Regione Piemonte, che è la prima regione d’Italia che ha deciso di investire su questo tema, con grande lungimiranza. Parliamo infatti di un trend in rapidissima espansione per cui si prevede un valore di mercato di circa 300 miliardi di dollari entro il 2025, molti grandi player a livello mondiale del resto stanno investendo pesantemente in questa tecnologia. Il metaverso è un nuovo mondo digitale che permette di organizzare le informazioni e i servizi in mondi tridimensionali virtuali in cui gli utenti, tramite il proprio avatar o doppione digitale, interagiscono tra di loro e con l’ambiente, posseggono oggetti e vivono esperienze fisicamente coinvolgenti. Siamo appena all’inizio di questo percorso evolutivo, sono ancora molte le tecnologie da sviluppare e le regole da definire. Non ci sono ancora standard condivisi e si stanno diffondendo diversi “modi” di pensare il metaverso, ma il Csi vuole essere presente in questa nuova “partita”, fin dall’inizio: stiamo vivendo una nuova fase ancora tutta da esplorare e noi, con le nostre competenze, infrastrutture e professionalità, abbiamo tutte le carte in regole per affrontare una sfida straordinaria: portare nel metaverso la Pubblica Amministrazione.
Che tipo di servizi pensate di abilitare?
Da anni il Csi e la Regione Piemonte lavorano in una logica multicanale nell’erogazione dei propri servizi al cittadino. Il metaverso potrà diventare un nuovo e ulteriore canale a disposizione delle persone per usufruire dei servizi pubblici digitali, come prenotare una visita medica o pagare il bollo auto. Si tratta di un percorso che iniziamo con alcune sperimentazioni che si affineranno via via nel tempo accompagnandosi con le attività di trasformazione digitale già in atto, quali l’integrazione sempre più massiccia dei servizi, l’identità digitale ancora più spinta, la sicurezza informatica, il cloud. In questo momento stiamo lavorando a una prima iniziativa concreta: la realizzazione di uno sportello destinato ai ragazzi sul tema del contrasto al cyberbullismo e al bullismo, due fenomeni purtroppo in continuo aumento.
Di che si tratta in concreto?
Realizzeremo una stanza virtuale in cui i nostri giovani possano confrontarsi su queste tematiche e ricevere un sostegno. I ragazzi sono già abituati ad interagire nel mondo virtuale e per questo riteniamo che questo tipo di ambiente possa essere per loro familiare. In questo progetto, in considerazione degli argomenti trattati, saranno centrali la sicurezza degli utenti e la gestione della privacy.
Quale sarebbe il valore aggiunto del metaverso, sia per gli utenti sia per le amministrazioni?
Il metaverso consente di fatto di “creare” ambienti tridimensionali da esplorare in cui incontrare altre persone o accedere a servizi in modo completamente nuovo. Ha sicuramente molte potenzialità e opportunità: immersività elevata, capacità di comunicazione e possibilità di generare contenuti che superano i limiti tradizionali, nuove forme di relazioni tramite gli avatar che consentono di interagire in una nuova dimensione fatta di realtà aumentate e realtà virtuale in cui possiamo non solo incontrare gli amici o giocare, ma anche usufruire di servizi pubblici e rapportarci in un modo nuovo con la PA. Stiamo facendo delle sperimentazioni per fornire alcuni servizi pilota con cui testare e sperimentare nuovi paradigmi di interazione con i cittadini come: sportelli al cittadino, punti di ascolto, eventi e presentazioni. Tra i punti di attenzione su cui stiamo anche ragionando c’è il quadro normativo per tutelare i diritti delle persone e la privacy. Attualmente non esiste a livello nazionale una normativa su questi temi.
Si potrebbero, dunque, profilare problemi di privacy…
Le tecnologie del metaverso, tramite l’uso dei visori e dei sensori di movimento indossati dagli utenti, hanno accesso a molte più informazioni personali rispetto ai classici servizi web a cui siamo abituati. È fondamentale quindi che le piattaforme software utilizzate siano in grado di garantire un adeguato livello di protezione e di trattamento dei dati a tutela sia degli utenti e sia dei servizi fruiti. Inoltre, il livello di immersività degli ambienti virtuali e l’utilizzo di avatar che rappresentano digitalmente un’identità creano situazioni normative nuove, dove concetti come la proprietà e le interazioni tra i soggetti probabilmente richiederanno un aggiornamento delle modalità con cui le norme disciplinano la materia.
Questo investimento è anche frutto di una decisa strategie di espansione di Csi Piemonte…
Csi in questi ultimi anni ha fatto un percorso straordinario e oggi è un’azienda che può davvero affiancare tutta la Pubblica Amministrazione con competenze e progetti innovativi. Un numero sempre maggiore di enti pubblici, oltre 130, anche fuori dal Piemonte sceglie il Consorzio come partner tecnologico. Parlo di enti come il Comune di Milano, la Città Metropolitana di Milano, la Città Metropolitana di Roma Capitale, il Comune di Pavia, l’ente nazionale Indire e l’Autorità dei Trasporti. Credo che questo sia un fatto davvero significativo. Dal 2019 siamo diventati Cloud Service Provider certificati da Agid e partecipiamo al progetto internazionale Gaia X. Siamo poi fra gli Csirt (Computer Security Incident Response Team) certificati da Trusted Introducer, e gestiamo minacce e incidenti sulle infrastrutture della nostra rete, garantendo un coordinamento strategico a livello regionale, nazionale ed europeo. Sempre in tema di sicurezza informatica, lo scorso luglio abbiamo siglato un importante accordo con il Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni Piemonte e Valle d’Aosta finalizzato a prevenire attacchi hacker e contrastare crimini informatici. Dal punto di vista economico il Consorzio in questi anni, nonostante l’emergenza sanitaria, ha continuato a crescere, confermando una solida posizione finanziaria. Ha un modello produttivo sempre più efficiente e prosegue con il ricambio generazionale e la valorizzazione delle risorse interne per progetti sempre più innovativi. Credo che questi siano davvero risultati straordinari, frutto di una grande lavoro portato avanti in questi anni che mi rendono particolarmente orgoglioso e ci permettono di guardare con fiducia al futuro.