L'ALLARME

Milillo (Fimmg): “La spending review blocca le ricette elettroniche”

Il segretario nazionale della Federazione dei medici di base contro la norma che obbliga a indicare sulla prescrizione solo il principio attivo. “La Web ricetta è impostata per inserire il nome del farmaco. Così salta tutto il sistema”

Pubblicato il 31 Lug 2012

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“Il nuovo provvedimento sulla prescrizione dei farmaci bloccherà totalmente il Sistema della ricetta on line”. A lanciare l’allarme è il segretario nazionale della Fimmg, Giacomo Milillo, riferendosi alla parte del provvedimento inserito nella spending review che obbliga i medici a segnare sulla ricetta solo il principio attivo e non il farmanco specficio.

“Dopo tanti ritardi e difficoltà di applicazione in molte realtà, bisognerà ripartire da zero in quanto i Sistemi di Accoglienza Regionali (Sar) e Centrale (Sac) sono destinati a ‘saltare’ – spiega Milillo – Così com’è attualmente impostata, infatti, la ricetta elettronica non prevede l’inserimento del principio attivo, ma esclusivamente del farmaco. Dunque, oltre al danno la beffa” .

“Inoltre – aggiunge Milillo – le accuse di comparaggio collegate alla nostra posizione su tale provvedimento, espressa a garanzia dei nostri assistiti, ci appaiono quantomeno risibili. Fermo restando che ove identificate tali abusi vanno perseguiti, ci appare alquanto paradossale che un sistema come quello della medicina di famiglia, condizionato dalla scelta dell’assistito che può valutarlo sulla base dei risultati di cura ottenuti, sia confrontato come più facilmente corruttibile rispetto ad altri sistemi che invece sono sicuramente più esposti ai condizionamenti del mercato e con scarso valore di controllo in capo al cittadino. Forse siamo di fronte alla liberalizzazione della sanità pubblica per una sanità di mercato?”

“A tutto questo si aggiungono i disagi per medici e pazienti – sottolinea Milillo – Una volta prescritto il principio attivo, il cittadino dovrà tornare nuovamente dal proprio medico di famiglia per mantenere aggiornata la propria cartella clinica rispetto al farmaco finale utilizzato, per il mantenimento di una continuità informativa terapeutica in capo al proprio medico di fiducia utile in futuro anche al patient summary. Siamo quindi, anche, alla frammentazione digitale delle informazioni.

“E’ una situazione paradossale, un provvedimento senza senso al quale ci opporremo con forza – conclude Milillo – La Fimmg è pronta a riunire i propri organismi istituzionali e a dar vita alle necessarie azioni di protesta”.

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