CONSIGLIO DEI MINISTRI

Ministero della Giustizia, via a una struttura dirigenziale per la transizione digitale



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La misura nell’ambito della riorganizzazione del dicastero. Si punta a incrementare il livello di efficacia ed efficienza in materia informatica. In programma anche la creazione di un ufficio ad hoc per la gestione infrastrutturale

Pubblicato il 30 mag 2024



giustizia

Il ministero della Giustizia riorganizza la propria struttura per adeguarsi alle necessità imposte dalla trasformazione digitale. La decisione è stata ufficializzata durante la riunione del Consiglio dei ministri del 29 maggio, con l’approvazione del nuovo regolamento proposto dal ministro Carlo Nordio.

Le modifiche alle precedenti norme che regolavano il funzionamento del ministero, che risalivano al decreto del presidente del Consiglio numero 84, datato 15 giugno 2015, entreranno in vigore attraverso un nuovo Dpcm di aggiornamento.

Le nuove norme attuano quanto era già stato previsto dalla legge di Bilancio 2024, e si pongono l’obiettivo di rendere più efficace ed efficiente l’azione del ministero di via Arenula sul versante informatico e della trasformazione digitale. Per raggiungere l’obiettivo viene istituita una struttura dirigenziale ad hoc e un nuovo ufficio che si dedicherà alla gestione delle infrastrutture. La stessa legge ha previsto, inoltre – si legge in una nota del Consiglio dei ministri – “nuove competenze in capo al Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, in ragione delle quali se ne modifica la dotazione organica”.

La sperimentazione dei tribunali online

La riorganizzazione del ministero è soltanto l’ultima iniziativa di via Arenula nella direzione della digital transformation: poche settimane fa, infatti, era stato annunciato l’avvio della sperimentazione del “tribunale online”, realizzato dalla direzione generale per i sistemi informativi automatizzati del Dipartimento per la transizione digitale della Giustizia.

La sperimentazione dei “tribunali smart” è partita a marzo dalle sedi di Catania, Catanzaro, L’Aquila, Marsala, Napoli Nord, Trento e Verona, con l’obiettivo di offrire ai cittadini e agli utenti qualificati servizi informativi e “strumenti digitali in grado di semplificare l’accesso alla giustizia, al tempo stesso riducendo e razionalizzando l’affluenza alle cancellerie”. Fra i primi procedimenti ammessi al deposito telematico ci sono quelli riguardanti l’amministrazione di sostegno, la gestione di eredità giacente e la nomina del curatore.

Le novità sul processo civile telematico

Sempre a inizio 2024 era arrivato dal Consiglio dei ministri il via libera al decreto legislativo che mira ad efficientare e velocizzare i procedimenti, in linea con i target del Pnrr. l testo, in particolare, apporta modifiche al Codice civile, al Codice di procedura civile, alle relative disposizioni di attuazione e ad alcune leggi speciali, per risolvere alcune difficoltà applicative. Il provvedimento dispone il via libera alla fattura elettronica e alle scritture contabili senza bisogno di bolli e vidimazioni come prova del credito per i decreti ingiuntivi, alle pec e ai depositi telematici: l’obiettivo è quello della piena digitalizzazione, tenendo però presente che il correttivo introduce un salvagente per le udienze in presenza quando queste si rendano necessarie.

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