“L’azione della cabina regia sull’agenda digitale prosegue con l’impegno diretto dei ministri e delle amministrazioni, e a breve ci sarà il piano d’azione”: lo ha detto il premier Mario Monti in occasione del convegno inaugurale del Forum PA al via oggi a Roma. "Molte azioni si ipotizzano senza particolari sforzi aggiuntivi, o perché si tratta di percorrere solo l’ultimo miglio o perché l’innovazione consente di fare molte cose con minori risorse”.
Il presidente del Consiglio ha rinnovato la propria “stima e ammirazione per Brunetta che – puntualizza – non è venuta meno, e per questo seguo con pari attenzione e sentimenti di stima le osservazioni e le critiche che copiosamente Brunetta destina all’attività del governo, indipendentemente dalla forma".
Anche riguardo al successore dell’ex ministro, Monti ha puntualizzato che “la scelta è stata fatta considerando che avrebbe dato un elemento di continuità”.
Tre i punti chiave dell’azione digitale del governo ribaditi da Monti: infrastrutture, cloud e smart city. "Si tratta – ha puntualizzato – di settori strategici dove non si possono commettere errori di valutazione".
Il presidente del Consiglio ha inoltre sottolineato l’importanza di una "formazione e un aggiornamento continuo" sulle tematiche dell’innovazione per mettere i dipendenti pubblici nelle condizioni di "operare per erogare servizi sempre più efficienti in linea con le azioni di modernizzazione burocratica e della digitalizzazione dei processi".
"L’Agenda digitale – ha conlcuso Monti – non va vista come una politica di settore, ma parte integrante di una più vasta politica pubblica a sostegno della crescita di tutto il sistema Paese".
Forte apprezzamento per le dichiarazioni del presidente Monti arrivano da Confindustria Digitale. Il presidente del Consiglio – sottolinea Parisi – "con estrema chiarezza come la digitalizzazione del Paese costituisca per il Governo un vero e proprio pilastro della politica per la crescita e per il raggiungimento degli stessi obiettivi di bilancio".
"E’ di particolare importanza – continua Parisi – la consapevolezza emersa dalle parole del premier sul fatto che in Italia esistono gia’ le condizioni normative per far partire il grande switch off della Pa e che le tecnologie digitali rivestono un ruolo fondamentale per far diventare il processo di spending review uno strumento strutturale per migliorare e riqualificare la spesa pubblica. Portare sul web la maggior parte dei servizi pubblici attraverso il piano d’azione a cui sta lavorando la Cabina di regia che, come ha delineato il presidente Monti, dovrebbe essere pronto a breve, costituirebbe una spinta formidabile per il Paese, che ne uscirebbe non solo alleggerito del peso della burocrazia, ma anche aperto a nuove opportunità di modernizzazione e crescita".