Forse non tutti i consumatori sanno che la “Manovra finanziaria
correttiva", pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 31
maggio, vara una nuova modalità di notifica della cartella
esattoriale, attraverso lo strumento della posta elettronica
certificata (Pec). Ad avvertire della novità Adiconsum che ricorda
che gli elenchi degli indirizzi di posta elettronica certificata
sono consultabili non solo dalla Pubblica amministrazione, ma anche
dagli agenti della riscossione.
“La Pec è un sistema di posta elettronica con valore legale –
spiega Pietro Giordano, segretario nazionale Adiconsum -. Il solo
fatto di possedere un indirizzo Pec abilita l'utente a ricevere
la posta elettronica certificata permettendo al contribuente di
comunicare immediatamente con la Pubblica amministrazione, senza la
necessità di autorizzare preventivamente la ricezione dei
messaggi".
Tutti coloro che hanno attivato una casella Pec dovranno provvedere
a controllarla periodicamente prestando la massima attenzione ai
messaggi ricevuti, poiché in essa vi potranno confluire anche
eventuali cartelle di pagamento.
La notifica delle cartelle esattoriali di pagamento tramite Pec si
intende eseguita al momento della consegna all’indirizzo
certificato a prescindere dall'avvenuta lettura di essa da
parte del contribuente.
Dopo le multe, dunque, anche la tasse possono essere inviate via
Pec. Ma se questo da un lato aiuta sicuramente a snellire le
procedure burocratiche, dall'altro potrebbe contribuire a
spaventare gli utenti che potrebbero decidere di non attivare un
indirizzo di e-mail certificata, per timore di dimenticare di
controllare la casella e – magari- di vedersi piognorati dei beni
senza saperlo.