Online le linee guida per rifare il look ai siti della PA

Sul sito del ministero della PA e Innovazione le direttive messe a punto in collaborazione con DigitPA e Formez. Obiettivo: qualificare al meglio la presenza online degli enti

Pubblicato il 06 Apr 2010

Migrazione verso il dominio .gov.it, razionalizzazione e maggiore
accessibilità ai contenuti. Sono questi i tre principi cardine che
ispirano le nuove linee guida destinate
ai siti Web della PA, pubblicate oggi sul sito del ministero della
PA e Innovazione. Elaborate in tandem da Formez e DigitPA le regole
hanno l’obiettivo di “qualificare al meglio la presenza online
degli enti”, così come previsto dalla direttiva n.8/2009.

A fare da cornice ideale, ma anche pratica, l’accessibilità,
ovvero la capacità  “dei sistemi informatici, nelle forme e nei
limiti consentiti dalle conoscenze tecnologiche, di erogare servizi
e fornire informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da
parte di coloro che a causa di disabilità necessitano di
tecnologie assistive o configurazioni particolari”, si legge nel
testo che ribadisce la norme previste dalla legge 4/2004 (la
cosiddetta Legge Stanca). In altre parole a tutti gli utenti deve
essere garantito l’accesso online agli enti.

Per quanto riguarda i contenuti le linee sottolineano la necessità
che le PA aggiornino le informazioni per evitare l’obsolescenza e
che si attivino perché sia sempre salvaguardata la rispondenza tra
i contenuti del sito e i servizi erogati online. Tra le
informazioni obbligatorie che un portale pubblico non può non
avere spiccano: l’organigramma dell’ente, l’organizzazione
degli uffici con le relative attribuzioni di competenze, i
curricula e le retribuzioni dei dirigenti nonché il dettaglio
delle assenze dei dipendenti,in osservanza alla “battaglia” che
il ministro Brunetta ha messo in campo contro i fannulloni. Infine
l’elenco delle caselle di posta elettronica e di posta
certificata, i bandi di gara e l’elenco dei servizi erogati
online e off line.

Altro punto dirimente la “distinzione” dell’offerta pubblica
che si sostanzia attraverso l’utilizzo di un dominio ad hoc.
“I siti web rappresentano da tempo un consolidato strumento di
comunicazione e diffusione di servizi, di cui anche la pubblica
amministrazione fa largo uso, a cui deve essere riconosciuto un
significativo contributo nella costruzione di un rapporto aperto e
proficuo con gli utenti (cittadini, imprese, istituzioni) – si
legge nel testo -. Per tale motivo, è necessario che la pubblica
amministrazione caratterizzi la propria offerta di informazioni e
servizi in modo che possa essere facilmente “distinta”
dall’offerta complessiva sul Web, senza ambiguità e possibili
fraintendimenti”. L’obbligatorietà è sancita dalla direttiva
8/2009: “le pubbliche amministrazioni sono tenute a provvedere
all’iscrizione al dominio .gov di tutti i siti che intendono
mantenere attivi”.

La registrazione al dominio .gov.it dei siti della Pubblica
amministrazione garantisce che, già a partire dall’indirizzo web
(il più sintetico degli elementi rappresentativi di un sito), sia
immediatamente percepita dagli utenti la natura pubblica
dell’informazione, ovvero l’appartenenza del sito alla Pubblica
Amministrazione.
Il dominio .gov.it sarà gestito da DigitPA.

Il ministero ha avviato una consultazione pubblica telematica,
rivolta a cittdaini e imprese, per raccogliere consigli e
indicazioni su possibili miglioramenti del testo.

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