INNOVAZIONE

Open data, l’Ue promuove la strategia Agid: “Best practice sul Covid-19”

L’Europa “premia” la strategia di integrazione fra il Repertorio dei dati territoriali e il portale dati.gov.it e la facilità di accesso alle informazioni rese disponibili dalla Protezione civile

Pubblicato il 24 Set 2020

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L’Europa promuove l’Italia e la strategia di Agid sugli open data e la “data discoverability”: il lavoro svolto dall’Agenzia per l’Italia digitale favorisce l’accesso ai dati rendendoli disponibili agli utenti in modo universale, indipendentemente dallo strumento di ricerca utilizzato. È quanto si legge sul Portale europeo dei dati (Edp) che ha pubblicato il blog post “Italy, discoverability in practice” nella sezione del sito dedicata ai Paesi europei per fornire informazioni sullo stato dei dati aperti. 

L’accento è posto sull’azione più significativa, definita nel Piano triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione 2019-2021, ovvero l’integrazione e il coordinamento interoperabile del Rndt (Repertorio nazionale dei dati territoriali – geodati.gov.it) con il portale nazionale dei dati aperti, dati.gov.it, attuati attraverso l’implementazione della specifica GeoDCAT-AP per garantire descrizioni allineate, aggiornate e non contrastanti dei dati territoriali disponibili anche come dati aperti.

Migliorata anche la user experience

Il principale obiettivo delle politiche sugli open data è rendere i dati pubblici disponibili per un pubblico sempre più ampio e diversificato: di qui il rilievo dato all’integrazione e coordinamento dei due cataloghi tramite l’implementazione di GeoDCAT-AP. Grazie a questa implementazione i dati territoriali aperti documentati nel Rndt sono rilevabili anche nel portale dati.gov.it, senza altri oneri per i fornitori di dati.

L’Edp premia anche le nuove funzionalità aggiunte da Agid a entrambi i cataloghi, che hanno ulteriormente migliorato la user experience nella ricerca, nell’accesso e nell’utilizzo dei dati pubblici, e facilitato l’uso delle funzionalità per la documentazione dei dati e dei servizi da parte delle amministrazioni.

La “data discoverability” è uno dei compiti principali, insieme a “availability” e “interoperability” che i governi dovrebbero considerare per favorire l’accesso, l’uso e il ri-so delle informazioni del settore pubblico, particolarmente nel caso degli open data, si legge sul sito dell’Edp. Gli utenti dovrebbero tutti poter facilmente cercare e trovare i dati di cui hanno bisogno, come prevede la Direttiva europea Inspire.

La best practice dei dati aperti sul Covid

Infine, per poter raggiungere un’utenza ampia, anche di non esperti, i dati territoriali documentati del Rndt italiano sono disponibili anche attraverso i motori di ricerca web, in particolare Google Dataset Search. Un esempio rilevante e attuale di come la  discoverability funziona in concreto è rappresentato dal Covid-19 open data pubblicato dal dipartimento della Protezione civile, che include i trend nazionali e i dati da regioni e province.

I metadata di questi dataset sono pubblicati nel Rndt come dati territoriali e perciò disponibili su molteplici piattaforme: dati.gov.it, il Portale europeo dei dati, il Geoportale Inspire, e, appunto, Google Dataset Search.

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