Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha firmato un nuovo ordine esecutivo che obbliga tutte le agenzie governative ad adottare dati in formato aperto compatibili anche con le future infrastrutture informatiche che verranno adottate negli Usa. Come sottolineato nel provvedimento, i dati pubblici delle istituzioni dovranno essere trattati seguendo i principi dell’apertura (openness) e dell’interoperabilità. “Dove è legalmente consentito, le agenzie governative statunitensi dovranno assicurarsi che i dati vengano rilasciati al pubblico in modo tale da risultare facilmente accessibili e utilizzabili”, si legge.
Questo obbligho prevede determinate eccezioni nel caso in cui ci sia necessità di proteggere la riservatezza di informazioni personali o considerate segrete dal governo di Washington. Spinta dal nuovo Chief Information Officer Steven VanRoekel, l’adozione degli open data aveva subito una repentina sterzata con l’ordine dato alle agenzie governative per la creazione di Api pubbliche a disposizione di sviluppatori privati. Nella roadmap stabilita dal nuovo ordine, le agenzie avranno tre mesi di tempo per implementare le open data policy.
Dopo l’iniziale ritrosia mostrata dalle agenzie statunitensi, Obama aveva aperto la posizione del data.gov evangelist, affidandola ll’ex-architect della Nasa, Jeanne Holm, per sostenere le PA Usa nella “migrazione” verso i dati aperti. L’ordine esecutivo è stato firmato 4 anni dopo l’aperura del portale data.gov.