Dal reclutamento al conferimento degli incarichi per attuare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), tra le misure, sono in tutto venti articoli del decreto legge sulla pubblica amministrazione.
Complessivamente arrivano fino a oltre 24mila, 24.045 per l’esattezza, le assunzioni a tempo determinato per l’attuazione dei progetti del Pnrr entro il 2026. Nel dettaglio il dl prevede la possibilità di assumere fino a 1.000 unità di personale a supporto degli enti locali, 500 di professionisti per la rendicontazione finanziaria, altri 300 per la governance, 268 addetti per la transizione digitale; 67 all’Agid; 16.500 all’ufficio per il processo e 5.410 unità di personale amministrativo alla giustizia.
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Le assunzioni legate ai progetti del Pnrr
Oltre alle assunzioni previste nel Piano, “le amministrazioni titolari di interventi previsti nel Piano possono porre a carico del Pnrr esclusivamente le spese per assunzioni di personale specificamente destinato a realizzare i progetti di cui hanno la diretta titolarità di attuazione, nei limiti degli importi previsti dalle corrispondenti voci di costo del quadro economico del progetto”. “L’ammissibilità di tali spese al Pnrr è oggetto di preventiva verifica da parte dell’Amministrazione centrale”, si aggiunge.
Assunzioni oltre 36 mesi ma stop entro 2026
I contratti di lavoro a tempo determinato e i contratti di collaborazione nel quadro del reclutamento per l’attuazione dei progetti del Pnrr “possono essere stipulati per un periodo anche superiore a trentasei mesi, ma non eccedente la durata di attuazione dei progetti di competenza delle singole amministrazioni e comunque non oltre il 31 dicembre 2026”.
Stop ai contratti se non si raggiungono gli obiettivi
I contratti a tempo determinato e le collaborazioni per l’attuazione del Pnrr “contengono una clausola che ne consente la risoluzione unilaterale, da parte della pubblica amministrazione, in caso di mancato raggiungimento annuale degli obiettivi assegnati al soggetto e definiti dal contratto, in funzione dello stato di avanzamento dei progetti per i quali sono stati stipulati”.
Apprendistato nelle PA
Il dl reclutamento in attuazione dei progetti del Pnrr consente “l’attivazione di specifici progetti di formazione e lavoro nelle pubbliche amministrazioni per l’acquisizione, attraverso contratti di apprendistato di competenze di base e trasversali, nonché per l’orientamento professionale da parte di diplomati che non accedono a percorsi universitari e di studenti universitari compresi gli studenti iscritti a master di secondo livello, corsi di specializzazione e percorsi di dottorato di ricerca”, si legge ancora nella bozza.
Focus sulla rendicontazione del Pnrr: 500 esperti da assumere
Per la rendicontazione finanziaria nelle amministrazioni assegnatarie di progetti del Pnrr la bozza prevede 500 assunzioni a a tempo determinato di profili che vanno dagli ingegneri ai matematici e informatici. “Per la realizzazione del sistema di coordinamento, gestione, attuazione, monitoraggio e controllo del Pnrr entro trenta giorni dall’entrata in vigore del presente decreto – si legge nella bozza – il Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri indice un concorso pubblico, per titoli e esame orale, per il reclutamento di un contingente complessivo di cinquecento unità di personale non dirigenziale a tempo determinato per un periodo anche superiore a trentasei mesi, ma non eccedente la durata di completamento del Pnrr e comunque non oltre il 31 dicembre 202”, da inquadrare nei profili professionali economico, giuridico, informatico, statistico-matematico, ingegneristico gestionale.