Brunetta affila le armi per affrontare la battaglia contro
Tremonti. Stando a quanto risulta al Corriere delle Comunicazioni
il ministro della PA e Innovazione sta lavorando, con il suo staff
di esperti di IT pubblico, alle “contro-risposte” da consegnare
a via Venti Settembre che, lo scorso giovedì, ha
bloccato la carta di identità elettronica per i dipendenti
pubblici e ai pagamenti elettronici nella pubblica amministrazione.
Due iniziative – queste – che insieme alla Poste elettronica
certificata (Pec) sono il perno del nuovo Codice
dell’amministrazione digitale e senza le quali – ci dicono da
Palazzo Vidoni – “tutto il processo di riforma digitale della
PA rischia di rallentare a danno di un rilancio di cui il sistema
Paese ha più che mai bisogno”. I dettagli verranno resi noti nei
prossimi giorni.
Tremonti ha gelato Brunetta con tre missive distinte in cui dava
l’ok alle ricette mediche elettroniche per le quali sono in via
di definizione al Mef i provvedimenti attuativi, ma aveva detto no
sia ai pagamenti informatici nonché alla smart card per i
dipendenti pubblici.
Per quanto riguarda la Cie destinata ai dipendenti pubblici,
Tremonti sottolineava che “occorre ancora individuare la
specifica copertura finanziaria necessaria per l’emissione della
carta da parte delle amministrazioni”.
“Non può sottacersi – prosegue la missiva – anche alla luce
delle recenti misure adottate in materia di stabilizzazione
finanziaria, la probabile ampia richiesta delle tessere da parte
dei pubblici dipendenti potrà comportare difficoltà nel reperire
le risorse da parte delle amministrazioni interessate”. In altre
parole lo stato non ha risorse e le PA non possono spendere soldi a
causa del patto di stabilità.
La Ragioneria generale dello Stato – ha scritto il ministro
dell’Economia – ha invece “segnalato l’impossibilità di
esprimere al momento parere favorevole all’ulteriore corso del
provvedimento”.