Il Piano per l’efficienza della PA contenga anche le “azioni” per la “trasparenza e digitalizzazione” degli uffici pubblici. Lo chiedono i deputati del M5s con un emendamento al ddl Concretezza – a prima firma Mirella Liuzzi – depositato nelle commissioni Affari costituzionali e Lavoro alla Camera.
Il provvedimento ha ottenuto il via libera del Senato lo scorso 6 dicembre. Pilastro è la lotta contro i furbetti del cartellino. Nel giro di vite contro l’assenteismo nel pubblico impiego si supera il vecchio badge: entrano in campo i controlli biometrici dell’identità usando le impronte digitali (sulla carta è possibile, ma più complicata e costosa, l’identificazione facciale o dell’iride) e i sistemi di videosorveglianza.
Entrando nel dettaglio, il disegno di legge prevede anche l’istituzione, presso il Dipartimento della funzione pubblica, del “Nucleo delle azioni concrete di miglioramento dell’efficienza amministrativa” (Nucleo della concretezza): la task force avrà una funzione di supporto dell’attività delle pubbliche amministrazioni e Nucleo verificherà l’attuazione delle disposizioni in materia di organizzazione e funzionamento della PA, individuando eventuali azioni correttive.
Tutte misure – fanno sapere a CorCom da ambienti dei 5 Stelle – che possono certamente sostenere la trasformazione della PA. “Ma senza un intervento deciso sul tema della digitalizzazione il provvedimento rischia di rimanere sulla carta”, dicono al nostro giornale.