LA NOVITA'

PA digitale, scatta l’ora dell’impiegato 4.0

Nel nuovo contratto prevista la creazione di una commissione ad hoc che valuterà l’inserimento di figure come sviluppatori ed esperti di comunicazione social

Pubblicato il 27 Dic 2017

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I mestieri cambiano seguendo l’onda delle “nuove tecnologie”. Anche nella PA con i travet, ovveri gli impiegati, che diventano sempre più 4.0. Un trend evidenziato nel nuovo contratti della PA centrale nel quale è prevista la creazione di una commissione ad hoc che aggiornerà i sistemi di classificazione professionale delle amministrazioni statali: la conclusione dei lavori è stata fissata per maggio.

La commissione valuterà l’inserimento di “nuove figure”, anche “polivalenti”, nell’ottica di “incentivare comportamenti innovativi”. E svecchierà elenchi che contemplano stenografi, addetti ai fax o al ciclostile.

Tra i candidati ad entrare nei nuovi elenchi delle mansioni, ci saranno gli esperti del web, del coding, ma anche i professionisti della comunicazione.

Un decalogo guiderà i lavori della commissione, gli sono stati affidati compiti in dieci punti. E si parte dalla necessità di fare ordine, visto che c’è stata la riunificazione in un unico comparto di settori diversi (ministeri, parastato, agenzie fiscali).

Un passo avanti in un comparto come quello pubblico dove sussistono ancora forti resistenze all’innovazione. Resistenze che il deputato Pd, Paolo Coppola, presidente della commissione di inchiesta sulla PA digitale aveva provato a bypssare, presentando in manovra un emendamento che stanziava 50 milioni di euro per assumere dirigenti “tecnologici”. Il tentativo è naufragato.

Coppola ha ritirato l’emendamento, anticipato in un’intervista a CorCom,  perché ne è stata proposta una riformulazione del tutto insoddisfacente. Le varie riformulazioni (fra cui quelle del Mef) avevano ridotto l’emendamento al solo albo dei dirigenti responsabili della transizione digitale. L’emendamento originario prevedeva un fondo di 50 milioni di euro presso la Presidenza del Consiglio per l’assunzione di dirigenti responsabili per la transizione digitale della PA, con la creazione di un  albo ad hoc dei dirigenti per la transizione digitale dal quale gli enti pubblici avrebbero potuto attingere, in base a graduatorie fissate per concorso, i dirigenti informatici così come previsto dell’articolo 17 del Cad.

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