L’Agenzia per l’Italia Digitale ha pubblicato l’edizione 2022-2024 del Piano triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione (SCARICA QUI IL DOCUMENTO). Il documento è stato redatto in collaborazione con numerosi stakeholder con specifiche competenze sui vari ambiti (Dipartimento per la Trasformazione Digitale, Ministero dell’Economia e delle Finanze, Dipartimento della Funzione Pubblica, Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, PagoPA, Consip) e acquisisce le osservazioni della Commissione Innovazione Tecnologica e Digitalizzazione della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) e dell’Unione delle Province d’Italia (Upi).
Il Piano, adottato il 22 dicembre 2022, con decreto del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione tecnologica e alla transizione digitale, è in attesa registrazione da parte della Corte dei Conti.
Le novità dell’edizione 2022-2024
L’aggiornamento 2022-2024 del Piano Triennale recepisce in maniera sempre più estesa i contenuti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che, si legge in una nota, “rappresenta una straordinaria opportunità di accelerazione della fase di execution della trasformazione digitale della Pa: nel Piano Triennale sono infatti presenti il riferimento ai target e alle linee di azione del Pnrr, oltre all’indicazione degli Investimenti e degli Avvisi pubblicati, soprattutto nell’ambito della Missione 1”.
Tra le novità presenti nel Piano, si segnala la revisione del contesto normativo e strategico, in linea con gli ultimi interventi legislativi e le più recenti linee guida adottate. A questo va aggiunto, come anticipato, l’adeguamento di obiettivi, risultati attesi e linee di azione per gli anni 2022, 2023 e 2024, sulla base degli esiti del monitoraggio 2021, con l’integrazione di riferimenti diretti a target e investimenti previsti dal Pnrr. Se è previsto il mantenimento delle Linee di azione attribuite alle Pa, presenti nelle precedenti edizioni del Piano e ancora attuali, collocate all’interno della sezione “Linee di azione ancora vigenti”, vengono invece riformulate e ripianificate le linee di azione del Piano Triennale 2021-2023 che non hanno raggiunto la naturale conclusione.
Nella nuova edizione sono confermati infine il Modello strategico di evoluzione del sistema informativo della Pubblica Amministrazione, la Strategia e i principi guida, nonché la struttura complessiva della precedente edizione.
Strategia e principi guida
La strategia del nuovo Piano triennale è volta a favorire lo sviluppo di una società digitale, dove i servizi mettono al centro i cittadini e le imprese, attraverso la digitalizzazione della pubblica amministrazione che costituisce il motore di sviluppo per tutto il Paese. Allo stesso tempo si cerca di promuovere lo sviluppo sostenibile, etico e inclusivo, attraverso l’innovazione e la digitalizzazione al servizio delle persone, delle comunità e dei territori, nel rispetto della sostenibilità ambientale, e di contribuire alla diffusione delle nuove tecnologie digitali nel tessuto produttivo italiano, incentivando la standardizzazione, l’innovazione e la sperimentazione nell’ambito dei servizi pubblici.
Il Piano si muove in questo senso su una serie di principi guida. Digital & mobile first saranno la stella polare per i servizi, che devono essere accessibili in via esclusiva con sistemi di identità digitale definiti dalla normativa assicurando almeno l’accesso tramite Spid. Le pubbliche amministrazioni, in fase di definizione di un nuovo progetto e di sviluppo di nuovi servizi, dovranno poi adottare primariamente il paradigma cloud, tenendo conto della necessità di prevenire il rischio di lock-in.
Il documento evidenzia anche la necessità di prevedere servizi inclusivi e accessibili che vengano incontro alle diverse esigenze delle persone e dei singoli territori e siano interoperabili by design in modo da poter funzionare in modalità integrata e senza interruzioni in tutto il mercato unico esponendo le opportune Api. Allo stesso tempo, i servizi digitali devono essere progettati ed erogati in modo sicuro e garantire la protezione dei dati personali, con un approccio user-centric, data driven e agile.
Seguendo la logica “once only”, le pubbliche amministrazioni dovranno quindi evitare di chiedere ai cittadini e alle imprese informazioni già fornite, e considerare in ogni caso i dati pubblici un bene comune: il patrimonio informativo della Pa è un asset fondamentale per lo sviluppo del Paese e deve essere valorizzato e reso disponibile ai cittadini e alle imprese, in forma aperta e interoperabile. Infine, si punta all’utilizzo di codice aperto: le pubbliche amministrazioni devono prediligere l’utilizzo di software con codice aperto e, nel caso di software sviluppato per loro conto, deve essere reso disponibile il codice sorgente.