PA-imprese, addio alla carta con il nuovo Codice Digitale

Venerdì 29 all’odg del Consiglio dei ministri il dgls che modica il “vecchio” Cad: aziende e amministrazioni pubbliche potranno comunicare solo per via telematica

Pubblicato il 26 Gen 2010

Per la PA l’addio alla carta è un po’ più vicino. È previsto
per venerdì prossimo i passaggio in Consiglio dei ministri il
decreto legislativo di modifica del Codice dell’Amministrazione
digitale (Cad).
Nel testo si prevede che la presentazione di istanze e
dichiarazioni, scambio dati, informazioni e documenti tra imprese e
amministrazioni pubbliche, oltre che l'adozione e la
comunicazione da parte della PA di atti e provvedimenti
amministrativi avvenga unicamente utilizzando mezzi e strumenti
telematici. Allo stesso tempo, l’amministrazione dovrà
consentire la possibilità di effettuare pagamenti  “carte di
debito, di credito, prepagate e di ogni altro strumento elettronico
disponibile”. In questo ambito le amministrazioni possono
avvalersi “senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica
di prestatori di servizi di pagamento per consentire ai privati il
pagamento con mezzi elettronici”.
Il decreto legislativo non fissa, però, il termine entro il quale
dare l’addio alla carta. Il testo rimanda infatti a un decreto
del presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro
della PA  e Innovazione, di concerto con quelli dello Sviluppo
economico e della Semplificazione.

L’annuncio della modifica al Cad era stata fatto lo scorso
ottobre, in occasione del convegno di Between a Capri, “La banda
tra l’uovo e la gallina, da Renzo Turatto, Capo del Dit.
“Abbiamo una delega dal Parlamento per riformare il Codice
dell’amministrazione digitale e contiamo in pochi mesi di dare
stabilità e quadro organico e razionale al sistema – aveva detto
-. Ad oggi la funzione di regolazione nel campo dell’e-gov è
molto fragile. Il codice dell’amministrazione digitale a quattro
anni dalla sua approvazione è ancora pieno di punti di fragilità.
E in un sistema di regole fragili gli amministratori pubblici
tendono a rimandare gli investimenti in attesa di regole
chiare”.

Con il passaggio al Cdm, il ministro della PA  e Innovazione,
Renato Brunetta, ha messo un altro piccolo tassello nel mosaico
della PA digitale che fa il paio con la Posta elettronica
certificata (Pec) – non a caso il nuovo testo parla dell'uso
esclusivo di mezzi telematici nelle comunicazione tra PA e imprese
– che si appresta ora a diventare servizio universale al cittadino.
In questo senso il Cad "rinnovato" servirà anche a fare
da cornice legislativa alla Pec universale.

Il Dipartimento per la Digitalizzazione della pubblica
amministrazione e l'Innovazione tecnologica (Ddi) ha comunicato
che il raggruppamento temporaneo di impresa costituito da Poste
Italiane, Postecom e Telecom Italia è risultato primo in
graduatoria nella fase di selezione delle offerte per la Pec
“universale”.
Al secondo posto si è attestata Fastweb e al terzo Lottomatica.
Ora si passa alla fase di gara vera e propria: dal ministero della
PA e Innovazione fanno sapere che la concessione "sarà
assegnata nelle prossime settimane".

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