PA DIGITALE

PagoPA, la Sanità scalda i motori

Entro fine l’anno il servizio in tutti gli uffici del ministero della Salute. L’annuncio del responsabile della digitalizzazione, Massimo Casciello: “Utilizzeremo l’infrastruttura di Aifa”

Pubblicato il 19 Lug 2017

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Entro il 2017 pensiamo di poter mettere a regime gli uffici periferici, che al momento non possono utilizzare il sistema del Pago PA. Verranno messi insieme dei servizi utilizzando l’infrastruttura di Aifa”. Lo ha annunciato in audizione in commissione Digitalizzazione, il responsabile della direzione generale della digitalizzazione del ministero della Salute, Massimo Casciello.

L’incontro era incentrato sul rispetto del Cad e sulle performance raggiunte dal dicastero in seguito ai procedimenti normativi adottati. Casciello ha fatto sapere che al ministero hanno “un sistema collaudato” di utilizzo del digitale, con un servizio Cloud, anche per i dipendenti, per la trasmissione dei dati” anche da casa. “Siamo dotati – ha precisato – anche di una rete wifi interna per i dipendenti, utilizziamo Skype per le video conferenze e abbiamo una ‘mega email’ per trasferimento dei documenti”.

Per quanto riguarda il Fascicolo sanitario elettronico, Casciello ha spiegato che il fascicolo segue il cittadino che cambia residenza da una Regione all’altra. “Tutto l’indice dei documenti che costituiscono il fascicolo viene spostato nella nuova sede – ha puntualizzato – Automaticamente avviene lo spostamento, ma il fascicolo rimane in un limbo finché il cittadino non sceglie il nuovo medico”.

“C’è una diminuzione cronica del personale” che non viene rimpiazzato, “per questo è stata avviata una riorganizzazione all’interno degli uffici che si occupano di specifici servizi, per la trasformazione al cartaceo al digitale” , ha concluso il dirigente.

Commentando l’audizione di Casciello, il presidente della commissione Paolo Coppola (Pd), ha riconosciuto che il ministero della Salute ha un buon livello di digitalizzazione. “I risultati si vedono grazie anche alla presenza, dal 2014, di un responsabile per la trasformazione digitale”, ha detto Coppola.

“Purtroppo alcune norme sono completamente disapplicate – ha sottolineato Coppola -, come la rendicontazione dei risparmi derivanti dai progetti di innovazione come previsto, in particolare, dall’art 15 comma 2 bis del Cad. Un totale fallimento di questo punto fortemente voluto, a suo tempo, dal ministro Brunetta”.

Sullo stesso tema, la Commissione ha avviato un ciclo di audizioni che proseguirà nelle prossime settimane: l’obiettivo è quello di conoscere l’effettivo rispetto della legge sul digitale da parte delle pubbliche amministrazioni.

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