LA SEGNALAZIONE

Tegola Antitrust su PagoPA: “Non è unico sistema di pagamento”

Nonostante il Cad preveda un obbligo di utilizzo esclusivo per le transazioni verso la PA, nelle linee guida si affianca anche la domiciliazione bancaria. “Servono chiarimenti circa le modalità di versamento che le amministrazioni possono accettare”. La società guidata da Virgone accoglie con favore l’avvertimento: “Eliminare incertezze per favorire la diffusione dell’e-payment”

Pubblicato il 05 Nov 2020

presidente Rustichelli

Non sia solo PagoPA la piattaforma per il pagamento alle amministrazioni pubbliche. Lo ha segnalato l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e al presidente Anci, Antonio Decaro, formulando alcune osservazioni sulla disciplina delle modalità di pagamento alle PA. La segnalazione riguarda soprattutto l’identificazione dei metodi di versamento veicolati attraverso la piattaforma PagoPA e la tempistica di attuazione che è stata oggetto di modifiche, deroghe e proroghe “che hanno creato incertezza”, evidenzia Agcm.

L’Autorità ha rilevato che, nonostante il Codice dell’Amministrazione Digitale preveda un obbligo generalizzato di utilizzo esclusivo della piattaforma PagoPA, le relative Linee Guida precisano che si possano affiancare anche altri metodi di pagamento, tra cui la domiciliazione bancaria (Sepa Direct Debit o SDD). Allo stesso tempo il d.l. n. 34/2020 (cd. Decreto Rilancio) prevede che gli enti territoriali possano addirittura “premiare” i cittadini che per i pagamenti s’avvalgano della domiciliazione bancaria, applicando una riduzione fino al 20% dell’aliquota. Inoltre, ci sono state deroghe e proroghe relative al giorno di decorrenza dell’obbligo, che è stato dapprima prorogato al 30 giugno 2020 e poi al 28 febbraio 2021.

Un quadro del genere, secondo l’Autorità, ha generato incertezza nelle PA, tanto che alcune, anche importanti dal punto di vista demografico, hanno ristretto al solo sistema PagoPA le modalità ammesse per i pagamenti (escludendo, ad esempio, la domiciliazione bancaria per il pagamento di tasse come la Tari).

“Visti gli elementi di incertezza generati nelle amministrazioni pubbliche – conclude la segnalazione – si ritiene opportuno che vi sia un chiarimento circa le modalità di pagamento che le amministrazioni pubbliche possono accettare”.

La risposta di PagoPA

PagoPA “accoglie con favore la segnalazione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in merito alla disciplina delle modalità di pagamento alle Amministrazioni Pubbliche”.

“Eliminare questo tipo di incertezze è il modo migliore per favorire un utilizzo più ampio ed efficace degli strumenti di pagamento elettronici da parte dei cittadini anche nei servizi pubblici, oltre che per accompagnare la graduale trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione, alla base della mission di PagoPA Spa” prosegue la società in una nota.

L’Antitrust, “nello specifico, chiarisce un aspetto rilevante riguardo l’adesione obbligatoria alla piattaforma PagoPA da parte degli Enti pubblici: le amministrazioni, infatti, devono poter consentire ai cittadini di continuare a utilizzare anche i metodi di pagamento non ancora integrati su pagoPA, tra cui la domiciliazione bancaria (SDD) e il modello F24” sottolinea PagoPA.

“Aspetto che, peraltro, è già precisato nelle Linee guida per l’effettuazione dei pagamenti elettronici a favore delle pubbliche amministrazioni e dei gestori di pubblici emanate dall’Agenzia per l’Italia Digitale (Agid), nonché nelle domande frequenti (Faq) relative a pagoPA sia in ambito normativo sia nell’ambito di adesione degli Enti Creditori – conclude – Eliminare questo tipo di incertezze è il modo migliore per favorire un utilizzo più ampio ed efficace degli strumenti di pagamento elettronici da parte dei cittadini anche nei servizi pubblici, oltre che per accompagnare la graduale trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione, alla base della mission di PagoPA S.p.A”.

PagoPA, cos’è e come funziona

Realizzato dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), il sistema PagoPa è stato trasferito in gestione alla Presidenza del Consiglio, in attuazione dell’’articolo 5 del Codice dell’Amministrazione Digitale e del D.L. 179/2012, come convertito in legge. La Presidenza del Consiglio, a sua volta, si avvale del Commissario straordinario per l’attuazione dell’agenda digitale e ha disposto la costituzione di una società per azioni partecipata dallo Stato (PagoPA spa). PagoPA è una piattaforma che mette in collegamento cittadini, Pubbliche Amministrazione e Prestatori Servizi di Pagamento per consentire il pagamento dei tributi in modo semplice e sicuro. PagoPA non è un sito dove pagare, ma proprio una piattaforma che consente al cittadino di scegliere quale strumento di pagamento utilizzare in base alle sue preferenze e alle sue abitudini. Grazie a pagoPA il cittadino ha la possibilità di ricevere in tempo reale l’attestazione dell’avvenuto pagamento e la Pubblica Amministrazione di chiudere automaticamente la posizione debitoria aperta.

Cosa si può pagare con PagoPA

PagoPA  permette di pagare tributi, tasse, utenze, rette, quote associative, bolli e qualsiasi altro tipo di pagamento verso le PA centrali e locali, ma anche verso altri soggetti, come le aziende a partecipazione pubblica, le scuole, le università, le Asl. Con il sistema si possono fare pagamenti verso tutti gli enti pubblici, tutte le società a controllo pubblico e verso società private che forniscono servizi al cittadino purché aderiscano all’iniziativa.

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