“Questo è il momento di osare: pensiamo in modo dirompente, tecnologico, etico, sociale e ambientale”. Così la neo ministra dell’innovazione, Paola Pisano, dal suo profilo Facebook, dopo la “prima riunione strategica e di visione”, che si è tenuta con il Team per la Trasformazione digitale, guidato da Luca Attias. La ministra è al lavoro sull’assetto del neonato Dipartimento per la Trasformazione digitale.
“Creiamo nuove opportunità, grazie alle innovazioni di frontiera, semplifichiamo la vita ai cittadini e agli stakeholder grazie alla digitalizzazione. Le imprese e la PA ne sono un esempio”, scrive ancora Pisano. E spiega: “ci sono tutte le condizioni per innovare e se non riusciremo ad attrarre e utilizzare correttamente le nuove tecnologie sarà – avverte – una nostra responsabilità”.
La ministra poi passa ad illustrare il metodo di lavoro: “per obiettivi, monitoreremo i nostri risultati, ma – dice – saremo creativi nelle soluzioni”. Ecco che, continua, “siamo un team pronto a continuare il lavoro per un paese, che sono certa, cambierà sempre in meglio”.
Il digitale sarà uno dei temi chiave del nuovo governo 5Stelle-Pd. Appena ieri il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ne ha ribadito la centralità nei suoi colloqui a Bruxelles con la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen e con il presidente uscente del Consiglio Ue, Donald Tusk.
Per fare dell’Italia una smart nation, il governo punterà su green economy e digitale, settori in cui vanno fatti ingenti investimenti. In questo senso Conte auspica un patto con la Ue. “Abbiamo bisogno di un po’ di tempo per la nostra stagione riformatrice: vogliamo fare un patto con l’Europa per un’Italia digitalizzata, per la green economy – ha puntualizzato il premier – Dobbiamo fare degli investimenti che ci consentano crescita economica, maggiore occupazione e sviluppo sostenibile”. Si tratta, nella pratica, di scorporare quegli investimenti dal computo del patto di Stabilità. Potrebbe essere la volta buona, soprattutto dopo che la Germania, la cui economia sta rallentando, ha chiaramente detto – per bocca della cancelliera Angela Merkel – che è arrivato il momento di investire in innovazione, a partire dal green. Con Berlino più propensa ad investire in innovazione potrebbe essere questo il momento per accelerare sull’innovazione senza rischiare che le regole di Maastricht – Conte ha chiarito comunque che l’Italia non sforerà il debito – siano un freno.
Digitale, ecco cosa prevede il programma di governo 5Stelle-Pd
Nel programma di governo 5Stelle-Pd si punta sul Fondo Innovazione con l’intenzione di collegarlo al Piano Industria 4.0 che potrebbe essere rilanciato già nella prossima legge di Stabilità con il rafforzamento degli incentivi, invece ridimensionati nella Finanziaria 2019. In pratica il miliardo stanziato per il Fondo dovrebbe essere utilizzato per sostenere la crescita di startup attive nel settore della digitalizzazione dei processi produttivi e organizzativi.
Il programma evidenzia che “occorre concentrarsi sull’equità fiscale, la portabilità dei dati, i diritti dei lavoratori digitali (cosiddetti riders), i modelli redistributivi che incidono sul commercio elettronico, sulla logistica, sulla finanza, sul turismo, sull’industria e sull’agricoltura”. Serve dunque – si legge al punto 22 – introdurre la web tax per le multinazionali del settore “che spostano i profitti e le informazioni in Paesi differenti da quelli in cui fanno business”.
Focus anche sulla cittadinanza digitale. “Per favorire l’accesso alla piena partecipazione democratica, all’informazione e la trasformazione tecnologica – recita il punto 20 – la cittadinanza digitale va riconosciuta a ogni cittadino italiano sin dalla nascita, riconoscendo – tra i diritti della persona – anche il diritto di accesso alla rete”.
Tra le misure chiave per ridare slancio alla crescita economica, la digitalizzazione della PA. Al punto 21 si legge: “Il progetto di innovazione e digitalizzazione della P.A. costituisce una misura particolarmente efficace per contribuire allo sviluppo e alla crescita economica e culturale del Paese”.