La prima fattura elettronica con standard europei tra una pubblica
amministrazione italiana e un proprio fornitore è stata scambiata
oggi in Emilia-Romagna. L’innovazione, ora sperimentale, a regime
consentirà di realizzare risparmi fino al 90% per ogni documento:
il che significa tra i 5 ei 15 euro per i fornitori e tra i 25 e i
60 euro per le amministrazioni. Il nuovo documento digitale –
efficace a tutti gli effetti di legge – è stato trasmesso e
gestito da Intercent-Er, l’agenzia regionale che opera come
centrale di committenza di oltre 700 pubbliche amministrazioni
dell’Emilia-Romagna.
La trasmissione della fattura è avvenuta utilizzando
l’infrastruttura tecnologica allestita secondo gli standard
definiti nell’ambito del progetto europeo Peppol. Il “Pan
european public procurement on line”, di cui Intercent-Er è
partner, è un consorzio costituito nel 2008 da 17 soggetti
pubblici appartenenti a 11 diversi Stati, con il proposito creare
soluzione per favorire gli appalti transfrontalieri e rendere
interoperabili i sistemi di e-procurement presenti nell’Ue.
La fatturazione elettronica produrrà benefici sia per le pubbliche
amministrazioni sia per le imprese (in termini di
dematerializzazione, costi di conservazione e integrazione del
ciclo ordine-pagamenti) e sarà ora messa a disposizione di tutte
le amministrazioni pubbliche italiane ed europee interessate per
diffondere l’automatizzazione dei processi e ridurre così gli
oneri procedurali. Poter partecipare in modo semplice e veloce a
qualsiasi appalto nell’Ue consentirà, inoltre, alle aziende di
aumentare la propria competitività grazie ad una maggiore
efficienza e ai costi più bassi.
“Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto con questa prima
sperimentazione – commenta il direttore di Intercent-Er, Anna
Fiorenza – Si aprono oggi nuove possibilità per accrescere
l’efficienza degli acquisti pubblici. In un contesto difficile
come l’attuale, infatti, diventa cruciale saper innovare, facendo
ricorso a tutte le soluzioni messe a disposizione dalla tecnologia,
per ridurre la spesa, ottimizzare i processi e semplificare le
interrelazioni tra mondo pubblico e mondo privato”.