Pec, Brunetta “indaga” sugli ordini inadempienti

Il ministro della PA e Innovazione incarica l’ispettorato della Funzione pubblica di controllare il rispetto degli obblighi di legge sull’adozione della e-mail certificata

Pubblicato il 19 Mar 2010

Brunetta “strapazza” gli ordini professionale. Il ministro per
la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione ha incaricato
l’Ispettorato per la Funzione Pubblica di accertare se e in quale
modo gli ordini e i collegi professionali abbiano adempiuto a tutti
gli obblighi di legge nell’attivazione della Pec (Posta
elettronica certificata) dei loro iscritti.

“La Pec è un formidabile strumento di semplificazione dei
rapporti tra i cittadini, le imprese e la Pubblica Amministrazione
– spiega Brunetta -. E’ gratuita, facile da attivare e fa
risparmiare tempo. Obbliga i pubblici uffici a rispondere in tempi
rapidi e certi: agisce quindi innanzitutto nell’interesse dei
professionisti. La mia azione vuole pertanto essere un ulteriore
stimolo alla sua diffusione da parte degli Ordini e dei Collegi
professionali”.

Il comma 7 dell’articolo 16 del decreto legge n. 185/2008
stabilisce che i professionisti iscritti in albi o elenchi
istituiti con legge comunichino il proprio indirizzo di Pec ai
rispettivi Ordini o Collegi, che li raccolgono in un “elenco
riservato, consultabile in via telematica esclusivamente dalle
pubbliche amministrazioni”.

Tale norma prescriveva che gli elenchi fossero predisposti entro la
fine dello scorso anno. Rilevata da un primo monitoraggio la

diffusa inadempienza
(fatta eccezione per l’ordine dei notai
che risultano totalmente adempienti), il ministro Brunetta ha
disposto la verifica.

Le associazioni professionali coinvolte negli accertamenti sono in
tutto 25: entro il 30 marzo dovranno comunicare il nominativo del
responsabile del procedimento (incaricato dell’attuazione delle
disposizioni di legge), che deve verificare il numero dei
professionisti iscritti che non hanno ancora provveduto a segnalare
il proprio indirizzo di Pec e individuare le opportune sanzioni nei
loro confronti.

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